Gennaro Amodeo, promotore del progetto della Moldaunia (la fusione tra la Capitanata e il Molise) rompe il riserbo che aveva mantenuto in questi giorni, nonostante l’inatteso assist giunto dal sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi (che si è schierato a favore del progetto, dopo l’ennesima beffa operata ai danni dell’aeroporto Gino Lisa).
La proposta di referendum, dopo un tira e molla durato anni, è ormai in dirittura d’arrivo: dovrebbe essere presa in esame dal consiglio provinciale nei prossimi giorni, ma figurava all’ordine del giorno dei lavori dell’assise di Palazzo Dogana già prima delle vacanze.
La seduta monotematica convocata ai primi di agosto è andata deserta. Amodeo stringe i tempi e scrive al presidente della Provincia, Francesco Miglio: “la seduta monotematica sulle determinazioni in merito alla richiesta referendaria avanzata da n. 16 Comuni della Capitanata, doveva svolgersi nella prima settimana di agosto scorso, che è stato saltato a piè pari per via delle ferie estive, per cui mi aspetto che la stessa seduta non vada oltre la metà del corrente mese di settembre.”
Alla bacheca del gruppo Amici e Lettori di Lettere Meridiane, Amodeo affida invece una pacata riflessione sulle ragioni per cui l’idea referendaria sta avendo un cammino così difficile, nonostante le delibere favorevoli di tanti comuni della provincia di Foggia, tra cui quelli di Foggia e di San Severo, città guidata proprio dal presidente Miglio, nella cui sede istituzionale dovrà essere presa la decisione definitiva. Ecco cosa scrive Amodeo.
Perché si fa tanta resistenza a concedere da parte della Provincia la delibera per il referendum? A chi fa paura il referendum? E non sono i cittadini a dover scegliere la strada per la rinascita del proprio territorio?
Vorrei pregare i detrattori del progetto Moldaunia almeno a leggerne le motivazioni, ampiamente riportate sul sito (www.moldaunia.it) , prima di esprimere giudizi approssimati e/o prevenuti, senza tener conto dell’esperienza di 45 anni di gestione regionale a trazione sia di Centrodestra che di Centrosinistra. Non posso pensare ed accettare la tesi che tutti i nostri rappresentanti regionali siano stati degli incapaci, quindi vuol dire che le ragioni sono da ricercare altrove, e io dico nell’enorme differenziale demografico tra la Capitanata (90,46Ab/Kmq) ed il resto della Puglia (280,14 Ab/Kmq), a sud del fiume Ofanto, che si traduce in una rappresentanza regionale di appena il 14,00%, inversamente proporzionale alla notevole estensione del territorio da gestire corrispondente al 36,22%, gravato peraltro da pesanti problemi idrogeologici. Concludo domandandovi: ma pensate forse che i vostri illustri antenati, che reclamavano già dalla fase costituente l’autonomia della Capitanata ed in alternativa l’aggregazione al Molise, fossero degli sprovveduti e/o ignoranti ? Io penso proprio il contrario. Saluti a tutti, compresi quelli che la pensano diversamente dallo scrivente.
V’è da dire che una iniziativa analoga è in corso in un’altra parte della Puglia: una parte dell’opinione pubblica della provincia di Taranto è stanca di stare tra l’incudine dello strapotere del capoluogo regionale e il martello del Grande Salento, e sogna un ritorno nientemeno che alla Magna Grecia, con il passaggio della provincia di Taranto alla Basilicata.
Il meno che si possa dire, è che tante tentazioni scissionistiche dovrebbero consigliare il governo regionale ad una più attenta valutazione dei mal di pancia che punteggiano l’intero territorio regionale, da nord a sud.
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Progetto ridicolo.
Ridicolo, ma giusto!
Quando leggo certi commenti sul popolo della Moldaunia, come quello di tale Fidalert, trovo la conferma ai miei deboli dubbi: i foggiani sono "giustamente" "ridicoli"…
Cordialmente (Maurizio De Tullio)