Il dibattito sulla possibilità di una seconda stazione a Foggia sale di tono, ed è comunque qualcosa di positivo, in un territorio come il nostro che discute poco sul suo futuro.
Ho però la sensazione che la corsa a schierarsi pro o contro la infrastruttura annunciata (ufficiosamente) dall’assessore all’urbanistica, Francesco D’Emilio, stia facendo perdere di vista alcuni dati di fatto, fondamentali, che cercherò di riassumere.
1) La possibile seconda stazione non sminuisce in alcun modo la centralità della stazione di Foggia, che resta tal quale è allo stato attuale delle cose. (Una centralità – va detto – sempre più modesta per la pervicace baresizzazione del trasporto ferroviario pugliese, ma questo è un altro discorso).
2) Così come siamo convinti della centralità della stazione attuale, siamo tutti convinti che essa non debba essere bypassata dalla linea ad alta capacità Napoli-Bari (non a caso definita nei documenti ufficiali Napoli-Foggia-Bari), così come previsto dagli accordi raggiunti a suo tempo al tavolo istituzionale, che prevedono che la bretella venga utilizzata soltanto per i collegamenti merci.
3) Da allora ad oggi le cose sono però cambiate. Il bypass che avrebbe essere realizzato a Cervaro è stato dismesso. Al suo posto, è stata riattivata la vecchia bretella di Incoronata che passa molto più vicino a Foggia (tra il pastificio Tamma e il cavalcavia di via Bari). Trenitalia ha annunciato la volontà di utilizzare quella bretella per alcuni (non si sa quanti) collegamenti non stop tra Bari e Roma.
4) Quando tutto questo succedeva nessuno – sindacati compresi – ha mosso un dito per protestare, o chiedere a Rfi che gli accordi a suo tempo sottoscritti venissero rimodulati. La sola positiva eccezione è stata rappresentata dal Comitato “Un baffo ferroviario per Foggia” che ha continuato a tenere accesi i riflettori sulla vicenda.
5) La dismissione del progetto del “baffo” di Cervaro dovrebbe aver comportato un bel risparmio di danaro pubblico: che fine hanno fatto quei risparmi? Verranno utilizzati per progetti alternativi sul territorio foggiano?
6) I collegamenti non stop Bari-Roma bypasseranno comunque la stazione di Foggia. I vertici di Rfi e Trenitalia hanno fatto intendere che i convogli potrebbero fermarsi a Foggia solo nel caso in cui venisse realizzata una seconda stazione (o più probabilmente una semplice fermata) lungo la bretella.
7) Di questo, e non di altro, si parla nella discussione sulla seconda stazione. Nessuno si sogna di dismettere l’attuale stazione che continuerebbe a governare a stragrande maggioranza del traffico in entrata e in uscita, potenziata dalla imminente andata in esercizio del terminal bus.
8) Così stanno le cose. Ma, visti i precedenti, e la totale inaffidabilità dei vertici di Rfi e Trenitalia quando si tratta di concludere e mantenere accordi con i territori, non c’è di che dormire sugli allori.
9) Se così stanno le cose – accidenti – perché continuiamo a ragionarne tra di noi e nessuno dei soggetti preposti riesce ad ottener un incontro chiarificatore con Rfi e Trenitalia.
Geppe Inserra
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Foggia resterà ancora strategica per ciò che riguarda la linea adriatica, dato che su questa tratta i treni sono obbligati a transitare dalla stazione di Piazza Vittorio Veneto. Se vogliamo garantire l'accesso della Capitanata all'infrastruttura ad Alta Capacità Bari-Napoli, strategica soprattutto per l'abbattimento dei tempi di percorrenza con Roma, il discorso della costruzione di una seconda stazione ferroviaria diventa tanto urgente quanto necessario. Del resto la storia della stazione Reggio Emilia AV Mediopadana docet: in questo caso è stata realizzata una seconda struttura poco fuori la città per permettere al territorio di usufruire della linea ad alta velocità Bologna-Milano.