Il giocattolo si è rotto. De Zerbi va via. Il Foggia nel caos

Tra Roberto De Zerbi e il Foggia è divorzio definitivo. Il ripensamento della società, ammesso che ci sia stato veramente, non  ha prodotto la rappacificazione sperata. 
La squadra resta affidata a Stroppa, che comincerà ufficialmente il suo lavoro domani, nel ritiro di Norcia. Ma sia lo spogliatoio che la tifoseria sono in subbuglio per l’uragano che a pochi giorni dall’inizio del campionato ha sconvolto l’ambiente che si preparava ad affrontare fiducioso una stagione che comincerà in salita, per le quattro giornate di squalifica inflitte allo Zaccheria.
Le scelte di chi nel Foggia mette cuore, energia e soldi vanno sempre rispettate. Ma non si può negare che l’esonero di De Zerbi abbia fatto precipitare i satanelli nel caos, e che l’intera vicenda avrebbe potuto e dovuto essere gestita meglio, per prevenire i possibili, anzi probabili, contraccolpi che potrebbero influenzare negativamente la stagione rossonera.

Cerchiamo di costruire l’intera vicenda che presenta ancora molti aspetti oscuri. 
L’esonero di De Zerbi viene annunciato nelle prime ore del mattino della vigilia di Ferragosto, con un laconico comunicato: “Il Foggia Calcio comunica di aver esonerato dall’incarico di allenatore il tecnico Roberto De Zerbi. Al tecnico bresciano, da parte del Foggia Calcio, vanno  i ringraziamenti per l’attività svolta e gli  auguri di migliori fortune.”
Solo qualche ora dopo, l’annuncio del nuovo allenatore, che è una vecchia conoscenza dei tifosi rossoneri, Giovannino Stroppa, che ha indossato da giocatore la maglia del Foggia nella stagione di  Serie A 1993-94, quando sulla panchina c’era Zeman, e il Foggia sfiorò la qualificazione in Coppa UEFA (30 partite e 8 gol) e in serie C nella stagione 2004-05, serie C, ( 9 gare con un gol).
“Con l’avvento di Stroppa a cui vanno i migliori auguri di una grande stagione – si legge nel comunicato ufficiale del sodalizio -, il Foggia mantiene inalterati tutti gli importanti obiettivi prefissati all’inizio della stagione in corso. Tutte le energie, tecniche ed economiche, continueranno senza risparmio alcuno ad essere messe in campo per raggiungere il traguardo che tutti, società, staff tecnico, calciatori, tifosi e tutta la città intera, sognano.”
La rapidità dell’avvicendamento sulla panchina lascia pensare ad una decisione che era nell’aria già da tempo, ad un contrasto non più sanabile che era venuto determinandosi tra De Zerbi e la società. Si parla di conflitti vivacissimi con il diesse Di Bari, di un diverbio in cui per poco non si sarebbe passati alle vie di fatto.
A rivelare le ragioni del dissidio è stato lo stesso allenatore, sul suo profilo Facebook: “Da un po’ di tempo i miei rapporti con il diesse Di Bari si erano incrinati. Lui, a giugno, per convincermi a rimanere mi ha fatto una serie di promesse mai mantenute. 
Quest’anno era per me un anno dove non si poteva sbagliare niente. Il mancato rinnovo di Gigliotti, il non aver ancora sostituito Iemmello e Di Chiara da tempo partenti, alcune trattative saltate per ragioni futili o la mancanza di attenzione per il campo di Amendola abbandonato dall’11 giugno e che non sarà pronto prima di novembre sono alcune tra le cause della mia insofferenza. Sul mercato ho chiesto alla società di allestire una squadra importante. Mi sono opposto ad esborsi economici fuori da ogni logica ma ho sempre ricordato che quest’anno Foggia voleva vincere e l’aver dichiarato che si puntava al 1º posto comportava oneri da mantenere nei confronti della gente.
Nonostante sentissi tutto questo come un problema grave non mi sarei mai permesso di chiedere “O io o Di Bari” perché ricordo bene essere stato colui che mi ha dato l’opportunità di iniziare ad allenare e nemmeno ho mai fissato un out-out per forzare acquisti di calciatori.”
L’esonero non è stato per nient gradito dallo spogliatoio, che ha reagito con decisione. Secondo alcune rivelazioni della Gazzetta dello Sport “i leader dello spogliatoio rossonero (Coletti, Vacca e Sarno) erano pronti a lasciare il club in caso di addio del tecnico bresciano.” Calcionews24 ha parlato di ammutinamento dei giocatori.
Così è trapelata la notizia del “ripensamento”, che però non ha prodotto l’esito sperato.
Stando ai rumor che si sono inseguiti vorticosamente per tutta la mattinata, le parti si sarebbero incontrate, senza che però l’incontro abbia riavvicinato le rispettive posizioni. 
Nella tarda mattinata, un folto gruppo di tifosi si è radunato in viale Ofanto per assistere all’evolversi degli eventi, ma non ha potuto fare altro che vedere Possanzini e Marcattili, due elementi dello staff di De Zerbi, che si recavano allo Zaccheria per prendere le loro cose e congedarsi dai tifosi.
Qualcuno dice che De Zerbi avrebbe chiesto qualche giorno di tempo per riflettere, ma più verosimilmente i cinque giorni dovevano servire a verificare se certe condizioni (come il ritorno o la sostituzione di Iemmello) si fossero finalmente realizzate.
Ma non se ne è fatto nulla. Nel comunicato in cui dà notizia della partenza della squadra per Norcia “agli ordini del tecnico Stroppa”, il club di viale Ofanto  ribadisce “che rimane inalterato l’obiettivo prefissato all’inizio della stagione e che verranno compiuti tutti gli sforzi per regalare alla città il sogno che insegue da tanti anni. “

Ma la sensazione è che il giocattolo si è rotto, e che ci vorrà tempo e pazienza per rimettere assieme i cocci.

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Author: Geppe Inserra

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