La Regione dovrà chiarire ufficialmente e istituzionalmente le ragioni della politica dei due pesi e due misure adottata per quanto riguarda l’allungamento delle piste degli aeroporti di Bari e di Foggia. Lo ha chiesto ufficialmente il consigliere regionale Giannicola De Leonardis che sulla vicenda ha presentato una dettagliata interrogazione.
Come si sa, la polemica è divampata perché il bando che riguarda Bari Palese è stato licenziato negli scorsi giorni, mentre quello che interessa l’allungamento della pista foggiana è fermo da tempo, per il timore che il finanziamento possa violare le norme comunitarie in materia di concorrenza ed aiuti di stato.
Pur senza dirlo espressamente, De Leonardis adombra il sospetto che i tecnici di Aeroporti di Puglia, la società regionale che si occupa della gestione degli scali pugliesi, abbiano trovato, nel caso di Bari Palese, la classica “pezza a colore”, per scongiurare il pericolo di uno stop da parte di Bruxelles.
Dopo aver ricordato che “il 13 novembre 2013, ad appena una settimana dall’apertura delle buste con i preventivi delle imprese partecipanti, Aeroporti di Puglia ha ufficializzato la sospensione del bando di gara per i lavori di allungamento della pista del ‘Gino Lisa’, faticosamente avviato dopo una infinita serie di ritardi e controversie” per “la verifica della compatibilità del finanziamento con la normativa europea sugli Aiuti di Stato”, il consigliere regionale sottolinea che “da allora permane lo stallo intorno all’allungamento della pista dello scalo foggiano, con un disarmante rimpallo di accuse e responsabilità, richieste di documentazioni e attese infinite”.
Per Bari, invece, nessun timore, nessuna verifica di responsabilità.
“Nel bando per l’aeroporto di Bari si fa invece espresso riferimento – scrive De Leonardis – alla necessità di ‘conseguire un innalzamento dei livelli attuali di safety, security ed operatività aeroportuale’, che sembra scongiurare il rischio di un analogo stop a una procedura avviata e a una programmazione strategica pluriennale”
Da qui l’interrogazione, con cui De Leonardis chiede di sapere se “il bando per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Bari è stato redatto in piena conformità con le normative nazionali e comunitarie, in modo tale da scongiurare qualunque eventuale contestazione” e, ancora, “le ragioni per cui la società Aeroporti di Puglia non ha adottato per l’allungamento della pista dell’aeroporto ‘Gino Lisa’ analoghi criteri, che avrebbero potuto e dovuto prevenire ed evitare quanto poi accaduto, con il ritiro del bando e il perdurante stallo”, e se e come “l’esecutivo regionale si sta adoperando per sbloccare la situazione dell’aeroporto civile di Foggia”.
De Leonardis poi riprende una sua precedente iniziativa espressa nell’aula consiliare, chiedendo “se, come previsto nelle variazioni di Bilancio approvate in consiglio regionale prima della sospensione estiva, con relativo rifinanziamento del contratto stipulato con RyanAir dalla precedente giunta regionale, nei milioni di euro assegnati alla compagnia low cost è prevista attività di promozione e marketing per lo scalo civile foggiano e in generale per la provincia di Foggia, dalla marcata vocazione turistica. E se è altresì prevista la ripresa dell’attività dei voli da e per lo scalo foggiano”. Infine, “se Aeroporti di Puglia e l’esecutivo regionale considerano l’aeroporto civile ‘Gino Lisa’ di Foggia rientrante a tutti gli effetti tra gli scali pugliesi, e sia degno di una benché minima considerazione”.
È la domanda cui da anni attendono una risposta i cittadini di Foggia e della Capitanata.
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