Ho conosciuto Guglielmo Minervini in occasione di Capo Free Ghetto Off, il nobile ma sfortunato tentativo che la giunta regionale guidata da Vendola aveva intrapreso per superare la vergogna del Grand Ghetto (e degli altri ghetti che punteggiano il Tavoliere e la Puglia). Qualche giorno prima della convocazione ufficiale della Regione Puglia (mi occupavo allora alla Provincia delle politiche del lavoro) ricordo le telefonata piena di entusiasmo e di ottimismo che mi giunse da Daniele Calamita.
Segretario provinciale della Flai Cgil, il sindacato di categoria dei braccianti, aveva sposato con tutto l’impegno e il coraggio possibile l’iniziativa regionale, il cui coordinamento era stato affidato a Minervini, nella sua qualità di assessore regionale alla protezione civile.
Calamita era convinto che la posta in palio non fosse soltanto la chiusura dei “ghetti”, ma una nuova filosofia del lavoro agricolo, il superamento del lavoro nero e del caporalato. “Se ce la facciamo realizzeremo qualcosa di epocale, come ai tempi di Di Vittorio”, fu il succo della telefonata di Daniele Calamita, che effettivamente impegnò ogni energia in Capo Free Ghetto Off.
Qualche giorno dopo, Magdalena Jarczack , segretaria della Flai provinciale era assieme ai funzionari del Centro per l’Impiego di Foggia al Grand Ghetto per far iscrivere alle liste di collocamento i lavoratori immigrati.
Calamita, che è oggi componente della segreteria provinciale della Cgil, ricorda così Guglielmo Minervini e quei giorni fervidi e intensi. Parole commosse e sentite che tratteggiano il loro profondo rapporto.
Non dimenticherò mai una telefonata che gli feci nell’estate del 2014, durante la quale, lui era sulle scale dell’aereo in partenza ma nonostante tutto prosegui a parlare con mè; così come non potrò mai dimenticare una riunione finita alle 01.00 del mattino nell’ufficio dell’allora Presidente della Regione Puglia Niki Vendola. Riunione entusiasmante e bella, nella quale si provava ad immaginare su come trasformare lo schiavismo foggiano in percorsi di riscatto per l’intera puglia.
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