Annalisa Rizzo, amica e lettrice di Lettere Meridiane, segnala una notizia di quelle che non sai se incazzarti, oppure riderci sopra. È la foto dell’avviso di gara pubblicato qualche giorno da Aeroporti di Puglia per l’allungamento e l’adeguamento della pista dell’aeroporto di Bari Palese. Annalisa accompagna l’immagina con un commento lapidario: “Ecco a Voi l’ultima pernacchia al Gino Lisa da parte dei baresi! Buon Ferragosto Foggia!”
In effetti è difficile non restare sconcertati, visto che, mentre si dà il via all’adeguamento della pista barese, la procedura di aggiudicazione dell’analoga gara d’appalto che riguarda l’allungamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia è stata sospesa in quanto su di essa grava il timore di una possibile infrazione alle norme comunitarie che disciplinano gli aiuti di Stato.
Tra qualche settimana scadrà il termine per inviare alla competente struttura burocratica comunitaria (che è quella che si occupa di vigilare sulla concorrenza) la risposta ai rilievi a suo tempo formulati.
È possibile che le preoccupazioni che hanno indotto la stazione appaltante a sospendere la procedura a Foggia, non valgano per Bari?
Bah. Sta di fatto che il bando è stato pubblicato, assieme al capitolato e a tutta la documentazione tecnica, sul sito della società aeroportuale pugliese.
Il costo dell’opera, che consta nell’allungamento della pista di volo Rwy 07/25 e nell’adeguamento degli impianti Aiuti Visivi Luminosi, è di poco meno di 13 milioni di euro.
La risposta più ovvia ai dubbi prima esternati, è che probabilmente i fondi che Aeroporti di Puglia utilizzerà in quel di Bari sono ricavati dalle voci del bilancio proprio della società, cioè non sono assistiti da un finanziamento comunitario, per cui la stazione appaltante gode di maggiori margini di autonomia.
Ammesso che le cose stiano così, è però inevitabile porsi un altro interrogativo: non si poteva fare per Foggia così come si è fatto per Bari?
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