Luigi Augelli, presidente del comitato “Un baffo ferroviario per Foggia”, è un tenace sostenitore della idea della seconda stazione, che dovrebbe sorgere, direttamente sulla linea ad alta capacità Bari-Napoli, tra S.Lorenzo e il Cep, in modo da poter intercettare i treni superveloci che collegheranno direttamente Bari e Roma. Abbiamo ospitato su Lettere Meridiane più volte le prese di posizione di Augelli che torna sull’argomento, ma da una prospettiva diversa. Il peggio che si possa fare – scrive – è procrastinare la decisione, non prendere posizione. Una comunità democratica deve sapere invece scegliere e decidere. Ha il dovere di verificare se esiste la possibilità di una soluzione condivivisa. Ecco quanto scrive Augelli.
Recentemente nella riunione della Giunta territoriale tenutasi a Palazzo Dogana il presidente Michele Emiliano aprendo i lavori ha affermato “Molti si sono preoccupati del Patto per il Sud che, diciamo la verità, rispetto a quello che avrebbe dovuto essere, è poca roba, purtroppo. Ma il problema non è il Patto per il Sud. Il danaro per realizzare le opere in provincia di Foggia c’è, ed è disponibile tra i fondi strutturali europei e quelli nazionali. Bisogna però indirizzarlo su progetti condivisi. Alla Provincia di Foggia stiamo cercando di dare la massima attenzione, sia dal punto di vista sostanziale che dal punto di vista psicologico. La Puglia non può fare a meno della forza economica dell’agricoltura e delle imprese di questa provincia, che è la parte della regione più vicina all’Europa.” Parole che impongono una profonda riflessione per la classe politica della nostra provincia alla quale non si può sottrarre nessuno a qualsiasi livello istituzionale di maggioranza e minoranza.
Emiliano ha spronato la classe politica e imprenditoriale a proporre cose concrete con una impostazione che tenga conto di ciò che è più facilmente realizzabile e che deve trovare la sua forza – ha ribadito – nella condivisione. Non si può sottacere che è in atto un cambiamento in cui è venuto meno il ruolo dei partiti, dei sindacati, dei soggetti intermedi, ma anche il “senso del ruolo”. Prevale, a ragion veduta, l’idea che questi, all’origine strumenti di formazione, partecipazione e socializzazione, in realtà siano cosa ormai inutile, quasi avulsa, anzi, fonte di spreco e di burocrazia. Emerge un problema grave di classi dirigenti e reti pubbliche, ma anche di una società civile che non riesce ad organizzarsi. I livelli culturali di alfabetizzazione si sono talmente elevati, in questi ultimi anni, da imporre delle nuove modalità che non possono essere quelle dei manuali o delle leggi obiettivo o del “Si fa così”, ma devono essere proposte di interazione con gli interessati, con le persone, al fine di mettere a punto progetti e interventi che siano espressione dei bisogni reali della cittadinanza e oggetto di un processo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, per dirla in breve cose concrete.
Se la seconda stazione ferroviaria a Foggia Sud CEP San Lorenzo debba essere costruita è un problema che deve essere affrontato con urgenza e che deve avere una risposta in tempi brevi. Non dimenticando che condivisione è complicità, ossia una visione comune degli ideali, una simpatia comune. Ma che cosa bisogna condividere? Dobbiamo condividere innanzitutto gli obiettivi, quello che si vuole realizzare.
Il territorio è un fatto complesso che comprende geologia, urbanistica, infrastrutture di trasporto e non solo. Condividere vuol dire, quindi, chiarire gli obiettivi che bisogna raggiungere Questo anche per evitare di cadere nella trappola degli interessi particolaristici, che sembra penalizzare il nostro territorio e che ha dato luogo al foggianesimo, al solo parlare in libertà, senza decidere, nel gioco di valori e interessi, quali di questi sono superiori o comunque primari. Realizzare, in poche parole, quella sintesi ed equilibrio di interessi, funzione che era, o dovrebbe essere, propria di partiti e soggetti intermedi. Condivisione implica una collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, certo non solo quelli che “la pensano come me”.
Tutte le opinioni espresse, a favore o contro tale costruzione della seconda stazione sono degne del dovuto rispetto, ma per una volta vi chiediamo di attivarvi a sostenere le vostre opinioni. Non si può restare in attesa che gli altri risolvano i nostri problemi. Questo è populismo e demagogia. Quando gli eventi si saranno compiuti potrebbe essere troppo tardi per una decisione (costruzione o meno della seconda Stazione Ferroviaria) che noi riteniamo indispensabile per la provincia di Foggia. Non attribuiamo ad altri la responsabilità per tutti gli scippi che sono stati perpetrati in danno di questo già martoriato territorio. Noi del Comitato Spontaneo “Un baffo ferroviario per Foggia” abbiamo cercato di farlo. Ora tocca a tutti voi.
Ci corre l’obbligo di evidenziare che a questa provincia manca il senso dell’appartenenza. Foggia non è solo la città ma anche e soprattutto il capoluogo della Capitanata. Giorgio Gaber nella sua poesia “Canzone dell’appartenenza “ dice che l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
Noi tutti dobbiamo essere fieri di essere foggiani, cittadini di Foggia. cittadini di Manfredonia, cittadini di Cerignola, cittadini di S. Severo, cittadini di Lucera….cittadini di Celle S. Vito, con pari dignità e attori dello sviluppo della Capitanata, terra meravigliosa di immense ricchezze naturali e di prodotti unici. I Sindaci, Landella, Riccardi, Metta, Miglio, Tutolo quali primi cittadini dei centri più grandi della provincia devono essere i promotori e i propulsori del cambiamento, a loro spetta la responsabilità perché si realizzino condivisione ed appartenenza indispensabili per difendere il nostro territorio di Capitanata e per dare un futuro alle nuove generazioni.
Luigi Augelli
Presidente comitato “Un baffo ferroviario per Foggia”
http://www.unbaffoafoggia.altervista.org
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