Animatore di associazioni, di organismi come il Forum dei giovani, di gruppi social, Gianluigi Cutillo è un attento osservatore della società civile foggiana. Ecco come ha commentato sulla bacheca del gruppo facebook Quartiere Ferrovia/viale XXIV maggio Social Street Foggia.
Purtroppo caro Geppe Inserra la situazione da te ottimamente analizzata la ritroviamo fortemente anche nel tessuto associativo e sociale della città. Perché Foggia e la capitanata non crescono? Perché ognuno bada al suo piccolo orticello, si ha quasi paura di creare rete…e la situazione difficilmente cambierà….purtroppo è anche una questione di mentalità.
Spesso critichiamo Bari sostenendo che veniamo esclusi da politiche economiche di crescita e sviluppo, ma serve necessariamente una presa di coscienza anche da parte nostra, soprattutto degli errori commessi in questi anni.
Foggia vuole crescere? Cari amici foggiani imparate a creare rete e ad essere più compatti, decisi, uniti…l’Unione fa la forza e la differenza…badate meno ai piccoli interessi…
Cutillo mette il dito nella piaga. La Capitanata e Foggia sono territori di natura e per vocazione plurali e pluralistici, sia nel senso della notevole varietà paesaggistica, ambientale e culturale, sia nel senso di una diffusa diversità sociale e politica che si sostanzia in una molteplicità di associazioni.
La diversità può essere una grande ricchezza se viene mobilitata per il raggiungimento di obiettivi comuni. Ma può rivelarsi un’autentica palla di piombo se non riesce a comporsi in una volontà unitaria, se si disperde nei rivoli di quell’esasperato e improduttivo individualismo che – sono d’accordo con Cutillo – è il nostro peggior difetto.
(G.I.)
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Non sono d'accordo. Bari vince per tanti motivi che non sono questi. Bari vince perché è una città che guarda avanti, investe e crea. Foggia guarda sempre indietro, vive di assistenzialismo e soprattutto ha politici da "prima Repubblica", spende ma non investe, ha una organizzazione criminale ben radicata e poco combattuta, fa andare avanti solo "gli amici degli amici". Basta pensare a come siamo immobili ed arretrati nel settore turistico, non valorizziamo assolutamente l'inestimabile patrimonio naturale (basti pensare allo stato di abbandono in cui versa il Parco Nazionale del Gargano), il mondo dell'agricoltura etc.etc.