Per “Territorio Snodo” si intende, come noto, un coacervo di grandi Infrastrutture-Strutture territoriali, tra loro strettamente legate e/o correlate, con l’obiettivo di comporre un grande “Sistema territoriale”, più coeso, unitario, soprattutto dal punto vista della maggiore concentrazione e diffusione di tutti i flussi lontani, ritornanti verso lontano, a partire dal territorio di riferimento, considerato come un unicum a vasta scala.
In altre occasioni ho evidenziato che altre Province devono tra loro cercare alleanze multiple (Triangoli strategici interprovinciali), per comporre una maggiore e congruente sinergia di scala interprovinciale, per aprirsi ancor di più rispetto agli effetti delle Reti lontane di MacroArea o di scala nazionale, comunitaria, globale.
Ho evidenziato anche che la Provincia di Foggia, vastissima, multi-variegata, multi-infrastrutturale, multi-urbana, ha dentro di sè una molteplicità di soluzioni per una molteplicità di grandi “Territori Snodo”, di vario tipo è tema. (Ne basterebbe anche uno, solo se riuscissimo a superare l’individualismo monocentrico delle tante realtà di Capitanata).
Basta fare alcuni esempi.
Il primo “Territorio Snodo”, che viene spontaneo in una logica generale, che tiene conto delle risorse e potenziali oggi ancora latenti, è legato alla presenza di grandi Nodi logistici territoriali.
È stato quello (2007) del “Triangolo strategico” composto dal Polo logistico integrato di Incoronata (Scalo ferroviario intermodale ASI-Lotras), dal Polo logistico del Porto industriale di Manfredonia, dal Polo logistico dell’Interporto di Cerignola. (Inserito nel PTCP della Provincia di Foggia).
La crisi di crescita dell’Interporto di Cerignola ha poi indirizzato sul più semplificato, ma altrettanto efficace, “Pendolo strategico” tra il Polo logistico integrato di Incoronata e il Polo logistico del Porto industriale di Manfredonia. In grado egualmente di intercettare ed attivare il sistema lunghissimo dei flussi (non più di solo transito) del grande sistema radiale ed anulare del territorio di Capitanata.
Le recenti iniziative del Comune di Cerignola di una Intesa tra l’Interporto omonimo e la Romagna, al fine di individuare una filiera agroalimentare (Orto-frutta) di interesse esteso, potrebbero riportare il “Territorio Snodo” sulla ipotesi massima del “Triangolo strategico” territoriale perfetto, di ovvia maggiore rilevanza.
Il primo “Sub-Territorio Snodo” di rilevante ed immediato impatto ed evidenza pura e semplice è quello, ovviamente, del “Sistema strategico dei grandi collegamenti infrastrutturali radiali ed anulari”, peculiarità assoluta della Capitanata. È chiara la preferenza logica di un’ipotesi più incentrata sulle “strutture territoriali” di maggiore sostanza, per cui la presente ipotesi sulle reti delle connessioni di primo impatto potrebbe essere considerata abbastanza neutra. Una specie di soluzione di “Sub-Sub-Territorio Snodo”, al quale, comunque, sarebbero più facilmente collegabili tutti i “Sistemi insediativi territoriali”, da quelli urbani a quelli produttivi, a quelli dei Servizi di eccellenza territoriale.
E così potrebbero venire fuori direttamente i “Sub-Territori Snodo” del “Sistema-Arcipelago strategico delle Aree produttive-industriali” di particolare rilevanza territoriale, capace di legare non il “Sistema economico economico territoriale”, ma anche le altre realtà, prima fra tutte il “Sistema strategico poli-urbano” di Capitanata (la famosa Pentapoli). Che potrebbe anche configurarsi come un autonomo “Sub-Territorio Snodo”, per altro abbastanza originale, capace di assorbire tutte le altre conseguenti tematiche, ma poco efficace nella immediatezza sulla Rete esterna di economia di scala.
Poi viene l’intera tematica dei “Sub-Territori Snodo” del caratteristico settore “Turismo di Capitanata”. Per moltissimi versi molteplice, esteso a vario raggio in una multiforme Provincia di grande dimensione, quindi con valenze molto diverse l’una dall’altra è che nessuno fino ad oggi a pensato di mettere in sintonia, pur su medie distanze, secondo un preliminare “progetto turistico d’insieme. Appunto uno specifico “Sub-Territorio Snodo” tematico. Che ha tutti i crismi della strategicità globale, ma che non è in grado di rappresentare l’intero Quadro socio-economico complessivo.
In particolare si pensa in primo luogo al “Sub-Sub-Territorio Snodo” del “Pendolo strategico turistico”, costituito dal comprensorio del “Polo turistico del Gargano” da una parte, e dal Comprensorio del “Polo turistico interno dei Monti dauni subappenninici”, dall’altra.
Il Gargano è inteso essenzialmente come Polo di flussi longitudinali e radiali lunghi, di vario tipo. I Monti dauni come Polo di apertura ai flussi potenziali dell”APE – Appennino Parco d’Europa.
Rifacendosi sempre alla definizione più generale di “Territorio Snodo”, un ulteriore (non secondario) esempio possibile è quello della interconnessione di tutti i grandi percorsi archeologici-storici- artistici-ecologici-ambientali-religiosi e culturali in genere, che compongono la miriade dei “Percorsi strategici del Turismo di Capitanata”, anche attraverso una sotto-serie multipla di “Sub-Territori Snodo” per comprensori diversi e temi distinti. Visto che i nostri territori turistici sono numerosi, ciascuno con peculiarità diverse.
Tali percorsi assumono particolare rilevanza soprattutto quando gli stessi interessano più territori (nel caso specifico centro-meridionali), così rientrando pienamente nella categoria dei “Territori Snodo”.
D’altra parte la stessa ragnatela dei grandi Tratturi della Transumanza storica interregionale, che per alcuni secoli ha legato insieme Abruzzo, Molise, Basilicata, con la Capitanata al centro radiale di questi flussi, ha lasciato un segno indelebile rispetto alle successive conformazioni profonde di questi territori e che non possono essere dimenticati e non valorizzati in chiave contemporanea.
Si potrebbe continuare senza fine nel rintracciare i tanti motivi, contenuti, come detto, nel profondo della Grande Capitanata, e così individuare altri Schemi territoriali alla grande scala, tali da poter essere definititi operativamente come “Territori Snodo”, capaci, cioè di legare gli attuali assetti infrastrutturali/strutturali inter-livello, quindi a rilievo strategico globale, per il convogliamento e ridistribuzione di grandi flussi che vengono da fuori e ritornano all’esterno. Capaci di intercettare ed interconnettere in modo più chiaro ed efficace il territorio di Capitanata agli altri “Territori Snodo” limitrofi e contigui, nei confronti dei quali la Capitanata non è ancora riuscita a definire adeguate reti lunghe.
Ovviamente tra le numerose ipotesi di “Territori Snodo”, resi possibili proprio dalla felice conformazione e varietà di Capitanata, occorre puntare su qualche idea di “Territorio Snodo” immediatamente più efficace e flessibile, soprattutto nei confronti di tutti gli altri tematismi strategici (“Sub-Territori Snodo complementari).
Tenendo sempre ben presente che l’efficacia della definizione del modello principale di “Territorio Snodo” di Capitanata (prima fase) è immediatamente finalizzata alla costruzione di un più dinamico “modello di sviluppo territoriale” interno di Capitanata (seconda fase). Quindi con l’intento superiore e progressivo di costruire la “terza fase”, intesa come la esternalizzazione massima del modello interno di sviluppo integrato individuato, con la definitiva e più complessa costruzione di una “Piattaforma strategica interterritoriale vasta” della “Cerniera di Capitanata” (con le sue eventuali sub-Piattaforme strategiche radiali complementari). La valenza della grande “Piattaforma strategica di Capitanata” è, ovviamente, la fase più difficile complessa, ed è quella di una definitiva messa in rete interterritoriale, massima progressiva. Fino al raggiungimento ideale di una Rete nazionale, comunitaria, globale. E ritorno.
Le tre fasi sopra individuate non devono essere distinte, a rischio di fallimento, ma rappresentano la massima integrazione logica possibile.
Eustacchiofranco Antonucci
30-07-2016
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