Vittorio Longo, papà del mio fraterno amico Edgardo, è stato una delle persone più belle e più buone che abbia mai conosciuto. Un uomo di quelli che, quando li incontri, ti illuminano con la loro testimonianza, facendoti sentire, e toccare con mano, che la probità, la rettitudine, la misericordia non sono concetti astratti che si leggono nei manuali di etica e filosofia morale, ma virtù operose che servono a dare un senso alla propria esistenza e a quella di chi ha la fortuna di venire a contatto con te.
Funzionario del Banco di Napoli, Vittorio Longo era anche una persona straordinariamente schiva, che amava operare lontano dai riflettori della mondanità. È stato uno dei più convinti e tenaci promotori della conoscenza e del culto di Suor Maria Celeste Crostarosa, la grande mistica che visse ed operò a Foggia dal 1738 al 1755, anno in cui esalò l’ultimo respiro, proclamata Beata dalla Chiesa Cattolica.
Longo è stato anche l’autore del primo libro moderno in italiano sulla Crostarosa, nonché tra i fondatori del periodico che per diversi anni ha sostenuto la causa di canonizzazione, conclusasi con successo con la cerimonia di Beatificazione, svoltasi sabato scorso nel piazzale del Santuario dell’Incoronata, gremito di fedeli.
Prima d’oggi, nessuno sapeva che l’ignoto autore de “Una perla nascosta – La venerabile Sr. Maria Celeste Crostarosa Fondatrice delle Redentoriste” era Vittorio Longo, che lo dette alle stampe dopo studi approfonditi dalla straordinaria figura della Crostarosa.
Il volume venne pubblicato in occasione dell’Anno Santo Straordinario della Redenzione che si svolse tra il 1983 e il 1984 ad iniziativa delle Monache Redentoriste di Foggia che nella presentazione scrivono che il laico che ne è autore “devoto della Venerabile, proprio per rimanere in sintonia con i dettami della nostra Madre, non ha inteso farsi riconoscere”. Le suore lo ringraziano “nell’unico modo possibile a noi claustrali (suore di clausura, n.d.r.), e cioè con un inno di gloria al Signore” aggiungendo che il libro “delinea i tratti essenziali di questa grande mistica del ‘700, che da oltre 250 anni insegna ed anima le vie della redenzione.”
Con il consenso del figlio dell’autore, Edgardo Longo, che ringrazio molto a nome di lettori e amici, Lettere Meridiane pubblica a puntate a cominciare da oggi questo prezioso lavoro. È una lettura che arricchisce profondamente l’anima (g.i.)
Aura Sotomayor, una redentorista peruviana, residente nel Monastero di
Chulucanas (Perù), per meglio far conoscere e più profondamente amare la Madre
ispiratrice dell’Ordine,cui appartiene, e, quindi, più intensamente vivere la
Sua eredità spirituale, ha compiuto uno studio sulla « spiritualità di Sr. Maria
Celeste Crostarosa ».
il suo approfondito lavoro l’ha semplicemente intestato «Introduzione alla
spiritualità di Maria Celeste Crostarosa», facendo così ben comprendere che, nonostante
ogni sforzo, non si può mai compiutamente esporre il sentimento dell’amore a
Dio quando questo sentimento prende e coinvolge profondamento un’anima,
rendendola più intensamente partecipe al mistero della salvezza dell’uomo.
un lavoro di tale fattura può servire per più approfondite discussioni
teologiche e non ha pretese di divulgazioni di massa, a cui è più utile il
ricordo della vita della Crostarosa, per ottenere ancora oggi, con riflessioni,
sia pur brevi e personali, su questa «esperienza vissuta», frutti benefici
della Sua spiritualità, per poi eventualmente approfondirla.
molti ed in maniera egregia hanno scritto la vita della Santa Priora – così veniva comunemente chiamata dai
foggiani del tempo – e fra questi sono da ricordare:
Marie-Celeste Crostarosa. Une grande mystique au XVIII siécle n; Paris 1936;
mistica del 700. La Venerabile Sr. Maria Celeste Crostarosa »; Roma 1965 (In
quest’opera è riportata l’autobiografia della Crostarosa, scritta in età matura
nel monastero di Foggia).
lavori, così come altri, che riportano lo spirito dell’Ordine Redentorista,
possono essere consultati — è difficili però trovarli — da chi volesse
approfondire l’argomento. A tal uopo si segnalano anche :
Caelestis Crostarosa experientia prima religiosa apud Conservatorium SS. Joseph
et Teresiae in oppido Mariliani »;
Ligorio Fundador »;
Alfonso ».
Documenti intorno alla Regola del SS. Redentore ) »
la memoria del Salvatore. Il messaggio spirituale di Sr. M. Celeste Crostarosa»
.
che qui di seguito viene riesposto è solo una sintesi, sotto forma di tavola
cronologica, della vita della Venerabile, pressoché come presentata da Sr. Aura
Sotomavor all’inizio del citato suo lavoro, ritenendo questa forma ben
penetrativa oltre che di facile consultazione per un eventuale prosieguo della
conoscenza di Sr. M. Celeste Crostarosa.
ottobre
nella chiesa parrocchiale di S. Giuseppe.
figli.
madre, Sig.ra Paola Battistini, fa parte della nobile famiglia dei Caldari.
anni)
marzo
a fare « orazione mentale ». In questo periodo ha la prima visione interiore: —
costato aperto di Cristo —, che le produce uno stato di raccoglimento che le dura
2 mesi.
febbraio o marzo
della Cattedrale di Napoli. Impara a scrivere per via carismatica per dargli
conto di coscienza.
della madre.
Missioni Apostoliche di Napoli.
contro le correnti giansenistiche.
giovane direttore. Comincia la sua «Prima prova» (perdita della consolazione
divina).
Sabato Santo
dopo il 17 aprile
di Marigliano, con la sorella Orsola, maggiore di lei. Più tardi vi entra anche
una terza sorella — la minore — di nome Giovanna.
novembre
Deserto.
sorella Giovanna quello di Sr. M. Evangelista.
una piccola persecuzione.
espressione scritta della sua spiritualità cristocentrica.
novembre
maggio
maggio
sulla sua futura missione.
maggio
della missione di Marigliano.
rientrava Marigliano, rendono impossibile la vita del convento. Il vescovo di
Nola, mons. Carafa consiglia la dispersione delle monache. M. Celeste scrive al
Falcoia, chiedendogli aiuto e ponendosi sotto la sua direzione.
ottobre
e rimangono tre mesi nella villa paterna di Portici.
gennaio
Immacolata Concezione di Scala.
da Sr. Candida in Sr. Maria Celeste del Santo Deserto Inizia il noviziato sotto
la direzione di Sr. M. Angela del Cielo.
aprile
vita di Cristo si imprime in lei per unione non corporale delle mani, piedi e
costato di Cristo).
l’abito e le regole dell’Istituto. Le Regole devono essere scritte in 40
giorni, dopo la S. Comunione.
non aveva letto) e priva della S. Comunione M. Celeste.
Napoli, che l’approvano come opera di Dio. Falcoia ritratta gli ordini dati.
per proporre alla Comunità (che non era stata ancora informata) il cambio delle
Regole.
altre 2 monache, inizia un’appassionata opposizione contro le nuove Regole, approvate
dalla comunità. ‘
direzione del Falcoia e minaccia dell’espulsione di M. Celeste;
soffitta del convento.
dicembre
febbraio
(Nella successiva primavera il Falcoia è nominato vescovo di Castellammare di
Stabia).
inviato da Falcoia, va per predicare gli esercizi ed investigare e dare il suo
giudizio sulle rivelazioni. Alfonso riconosce l’opera di Dio.
febbraio-marzo
stabilire la nuova Regola.
ed Istituto.
monastica secondo le nuove norme o linee generali della Regola, che ancora non
si stabilisce. M. Celeste, per ordine di Falcoia, scrive per la seconda volta
le Regole.
SS.Salvatore.
Salvatore.
le viene indicato Alfonso dei Liguori come capo di questo ramo.
carattere missionario dell’Istituto maschile.
di Dio su di lui.
di aprile
del cambiamento era stato dato solo a voce‘
indirettamente affida a questi il comando assoluto del nascente Istituto.
da Mons. Santoro — Vescovo di Scala —, suo amico, il « decretum laudis », che
approva le Regole del nuovo Ordine,
gennaio-marzo
nascente nel suo animo, a seguito di dubbi e delle insinuazioni di uomini di
cultura, rappresentativi della fede e degli stessi suoi amici, circa la
validità e veridicità della rivelazione.
continui a condizione che il Falcoia scriva le Regole.
Clima di persecuzione intorno a lei (dubbi, minacce e carcere), tutto guidato
dal Falcoia.
Celeste perché malata. Corrispondenza fra i due.
di abbandonare il monastero di fronte alla intollerabile situazione di sua
sorella. Viaggio a Scala di Giorgio Crostarosa s.j. (fratello di M. Celeste)
per informarsi sulla situazione. Falcoia si precipita a Scala.
decide l’espulsione di M. Celeste, avendo ella rifiutato di accettare le
condizioni imposte (in verità una sola delle condizioni: considerare sue le
Regole scritte dal Falcoia).
le religiose e contro i vescovi di Scala e Castellammare per aver « espulso »
le sue sorelle, contro la loro volontà e senza restituire loro la dote.
prestati dalle Benedcttine.
rimangono 10 giorni.
Pagani] – giugno
Km. da Nocera. Giunte per 3 mesi rimangono più di 2 anni per comando del
vescovo, che nomina M. Celeste superiora, per riformare il convento.
tempo reclamata ed ottenuta dal Falcoia per conto delle monache di Scala, e dà
danaro sufficiente per vestire nuovamente l’abito del SS. Salvatore.
di Scala la professione conforme alle Regole del SS. Salvatore, che si stavano
osservando.
Celeste prende come direttore spirituale Don Bernardino Sommandico, rettore del
seminario di Nocera.
SS.Salvatore in Roccapiemonte a 5 Km. da Nocera.
Si fonda il Conservatorio Materdomini, dipendente dalla Badia di Cava dei
Tirreni.
novembre
l’approvazione.
– 29 giugno
7-18-23 luglio
Placido Apuzzo prende la dichiarazione delle sorelle Crostarosa per il processo
contro Tosquez indetto dal S. Uffizio.
dichiarato immune da errore. Mons. Falcoia è ritenuto il responsabile di questo
sospetto, che aveva seminato in Roma in un
gennaio
di Foggia, proposta dal Can. Tortora.
M.Illuminata per fondare il nuovo monastero. La sorella minore, Sr. M.
Evangelista va nel convento di S. Croce dell’Aquila, città originaria della
famiglia Crostarosa.
marzo
locali del collegio dei Gesuiti di Orta.
ottobre
sorgere il nuovo palazzo di città – Municipio).
marzo
SS. Salvatore.
dicembre
febbraio
e Costituzioni del ramo maschile, sotto il titolo della Congregazione del SS.
Redentore.
giugno
l’Ordine del SS.mo Redentore.
settembre: festa dell’esaltazione della S. Croce
Lombardi pronuncia il «consummatum est » della Passione secondo S. Giovanni,
che lei stessa aveva chiesto le venisse letto, dopo aver ricevuto un’ultima
assoluzione e l’Olio degli Infermi.
agosto
della Serva di Dio, Sr. Maria Celeste Crostarosa, dichiarandola «Venerabile »,
dalla. stessa M. Celeste nella sua autobiografia sono in parte errate. È evidente
che la Venerabile non scriveva per la storia e che alcuni errori possono
attribuirsi al diverso tempo trascorso tra i fatti avvenuti e la redazione
degli stessi.
come avvenuti in Pareti o Nocera e lo si spiega con il giuramento di segreto
che il processo contro Tosquez impose alle tre sorelle Crostarosa e forse anche
per il forte, intimo desiderio di M. Celeste di dimenticare quell’esperienza.
Per lei, Roccapiemonte non è mai esistito.
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