La rivincita dei terrazzani

I terrazzani come espressione di una cultura subalterna, nel migliore dei casi minore. Da quando Antonio Lo Re raccontò in Capitanata Triste questa parte della popolazione foggiana che vive a Borgo Croci e che qualcuno definisce una vera e propria etnia, i terrazzani sono stati sempre rappresentati con gli stereotipi della fame e della ignoranza, più che nella loro autentica identità.
Da ieri non è più così. Il compositore barese Stefano Ottomano ha dedicato alla gente di Borgo Croci una preziosa suite musicale (in cinque tempi, per clarinetti, chitarre, piano e percussioni) che restituisce ai terrazzani tutta la loro dimensione epica, e simbolica. 
La dura lotta quotidiana per strappare alla natura quanto era necessario per vivere diventa il paradigma dell’esistenza stessa del popolo meridionale, costretto a cercare se non inventare mezzi di sussistenza che vanno oltre il lavoro “sotto padrone”.
L’opera di Ottomano è potente, avvincente, classica e moderna nello stesso tempo, insolita nella sua declinazione orchestrale che mette assieme fiati, percussioni e chitarre. Il risultato è atipico, ma incredibilmente coinvolgente, e rappresenta una sintesi perfetta del background musicale di Ottomano, eccellente ed originale percussionista, ma anche autore di molte colonne sonore per il cinema.
Il risultato è un autentico capolavoro che è andato in scena in prima assoluta ieri alla Scuola Media Pio XII che conferma così la sua spiccata e vincente vocazione musicale, dando una prova eccellente di buona scuola, anzi di bella scuola. A dirigere l’orchestra Evergreen composta dagli allievi dell’istituto è stato lo stesso Ottomano. Il concerto-spettacolo è stato vivacizzato dalla figurazione scenica di Pasquale Travaglio, e dalla narrazione di Bruno Caravella che ha curato anche i suggestivi testi e le immagini che hanno inframezzato e accompagnato l’esecuzione musicale.
La serata ha concluso un lungo progetto di ricerca che ha visto impegnati oltre ai già ricordati Ottomano, Travaglio e Caravella, Ivana D’Alessandro, Sergio Paciello e Salvatore Papa.
Davvero molto bravi i ragazzi della Pio XII, e davvero meritati gli applausi che hanno salutato la loro esibizione.

Presentando la suite. Bruno Caravella ha sottolineato come la musica di Ottomano riesca a “schiodare l’immagine oleografica dei terrazzani liberandola da ancestrali pregiudizi come miseria ed ignoranza, restituendo ad essa dignità storica ed inserendola in una cornice carica di profondo rispetto e significato, in primis la libertà, consegnando in una veste rinnovata alla memoria storica della città di Foggia.”
Caravella e Ottomano
Caravella ha anche sottolineato il respiro cinematografica dell’opera di Ottomano, “che riporta ai piani allargati del miglior cinema d’autore e che rendono l’opera originalissima, fresca, lontana dall’influsso commerciale in cui spesso cade la musica di oggi, che la rendono solo un prodotto da consumare”.
Viceversa, la musica di Ottomano, questa musica dedicata a Foggia ed ai suoi terrazzani è musica da amare, ascoltare e valorizzare.
La speranza è che la città possa avere altre occasioni per assistere allo spettacolo-concerto che andrebbe programmato in un luogo più accogliente e capace dell’aula magna della scuola media, ieri sera stracolma di genitori.

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Author: Geppe Inserra

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