D’Emilio: “Seconda stazione a Foggia, opportunità da non perdere”

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I sindacati bocciano il progetto della stazione ferroviaria bis, ma sulla loro presa di posizione nasce un vero e proprio giallo. Nel comunicato stampa diffuso al termine dell’incontro in cui si è discusso del progetto a Palazzo di Città, Cgil, Cisl e Uil hanno fatto sapere di nutrire “forti perplessità sull’opportunità di una nuova fermata o stazione ferroviaria a Borgo Cervaro e sull’attendibilità degli interlocutori di tali progettualità”.
Il punto è che nessuno ha mai parlato di una nuova fermata o stazione a Borgo Cervaro, “al di fuori del perimetro urbano del Capoluogo”, come si legge nel comunicato sindacale. Sono ben altre le ipotesi circolate circa la possibilità di realizzare  una nuova stazione o fermata (la differenza è poco più che nominalistica: anche quella costruita ex novo a Reggio Emilia è solo una fermata, che ha però permesso al capoluogo emiliano di entrare nella rete dell’alta velocità). Di fatto la stazione di Cervaro è fuori dal  discorso della Napoli-Bari da quando Rfi ha optato per la riattivazione del raccordo di Incoronata, che lambisce l’abitato e che è tornato in esercizio dalla estate scorsa. La cartina che mostriamo sopra evidenzia chiaramente la distanza tra le due ipotesi.

Nel loro comunicato, i sindacati paventano il rischio di “depotenziare il ruolo strategico della Stazione di Foggia Città. Come si difende l’amministrazione comunale, che aveva convocato il tavolo di confronto con i sindacati? A rispondere a Lettere Meridiane è l’assessore all’urbanistica della città di Foggia, Francesco D’Emilio, tenace promotore del progetto della seconda stazione.
“Mettiamo subito in chiaro una cosa. Se la seconda stazione si farà, essa non sarà mai sostitutiva di quella di Foggia, ma integrativa. È una opportunità aggiuntiva, che sarebbe un delitto lasciarsi sfuggire (si parla di investimenti compresi tra i 15 e i 20 milioni di euro, n.d.r.). L’opera ci consentirà di intercettare i treni superveloci che Rfi intende realizzare tra Bari e Roma, facendo in modo cvhe fermino anche a Foggia. Questa ipotesi diventerebbe impraticabile nel caso in cui non ci fosse la possibilità di una fermata lungo la bretella già in esercizio, perché l’arrivo e la ripartenza dall’attuale stazione  aumenterebbero i tempi di percorrenza di dieci minuti. I treni da e per Roma che attualmente transitano per la stazione di Foggia continueranno a farlo, ma Foggia sarebbe esclusa da quelli superveloci, che attrarrebbero su Foggia anche l’utenza di altre province ed altre regioni.”
Ma dove sorgerà questa nuova infrastruttura?
“Nè io né Rfi abbiamo mai parlato di una stazione o fermata a Borgo Cervaro, ma sempre di Foggia Sud o di Foggia 2. Cervaro è una borgata che dista una decina di chilometri dal centro abitato. Raggiungerla per poter prendere il treno per Roma rappresenterebbe effettivamente un disagio per gli utenti. Il sito individuato è invece a ridosso dell’abitato, nei pressi del Campo degli Ulivi, in una zona di imminente urbanizzazione, stando almeno alle concessioni rilasciate dall’amministrazione di centrosinistra che ci ha preceduti. A scanso di equivoci preciso anche che il terreno individuato è a verde agricolo, viene attualmente utilizzato a fini seminativi, il che rende abbordabili i costi per l’esproprio. La zona è servita bene dal punto di vista viario ed è limitrofa al tracciato della nuova strada Orbitale di Foggia, di prossima costruzione. C’è poi da aggiungere che Rfi si farà carico oltre che della costruzione della stazione vera e propria anche delle infrastrutture connesse, come i parcheggi per le auto e per i bus, i sottopassi, e via dicendo. Insomma per la città è una opportunità veramente grande, che non va perduta”.
I sindacati si lamentano anche dei problemi che questa scelta provocherebbe rispetto alla prospettiva della intermodalità…
“A mio avviso è vero il contrario. La stazione di Foggia Sud rilancia la vocazione della città come centro nevralgico per i trasporti ferroviari, che Bari ci sta sottraendo. Conti alla mano, la fermata a Foggia di un treno veloce Bari-Roma interessa un bacino d’utenza molto più ampio di quello cittadino e provinciale.  Per utilizzare il treno da e per Roma, verrebbero a Foggia da Barletta, da Potenza e da Termoli, perché è questa la logica dell’alta velocità. Il nostro progetto prevede, infine, di integrare Foggia Sud con il progetto portante di Capitanata 2020, ovvero quello del treno tram (ne parleremo nella seconda parte dell’intervista, che sarà pubblicata domani, n.d.r.). In un certo senso, possiamo considerare il progetto della nuova stazione del Cep come il concreto precursore del treno tram.”
I sindacati chiedono la riapertura del tavolo di confronto con Rfi,  sostenendo che la realizzazione di una nuova stazione a Foggia non sta negli accordi stipulati a suo tempo. Lei che ne pensa?
“Comprendo la richiesta dei sindacati e ci sforzeremo di allargare il confronto con Rfi. Ma vorrei che fosse chiaro a tutti che bisogna fare in fretta, perché Foggia potrebbe lasciarsi sfuggire una opportunità importante. A Bari si stanno spendendo addirittura miliardi per rifare la stazione. Ma il capoluogo regionale non potrà mai sottrarci la nostra splendida posizione geografica. Non possiamo perdere finanziamenti ed opportunità preziose. Discutiamo pure, ma discutiamo nel merito, e rapidamente.”
(1. continua)

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Author: Geppe Inserra

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