Non conosco uno sguardo più attento ed appassionato sulla Capitanata di quello di Alex De Muzio, geniale autore delle due più belle ed insolite pagine facebook dedicate alla provincia di Foggia. Alex ha imparato a conoscere ed amare la nostra terra scoprendola letteralmente nei suoi angoli più remoti e riposti, quasi sempre lontani da strade e vie di comunicazioni, a volte invisibili. Dalla sua lunga esperienza di cercatore e fotografo delle masserie del Tavoliere è nata la prima e più antica delle pagine di cui vi parlo, Masserie Daune.
Ma lo sguardo di Alex non si limita a guardare ad altezza d’occhio, per dirla con Wenders. Vola alto, guarda dall’alto proponendo visioni inedite del territorio nell’altra pagina di cui è ideatore ed autore: Daunia dall’alto.
Lo sguardo di Alex ha catturato in questi giorni alcune immagini in cui il passato remoto della Daunia, il suo presente e il suo futuro s’intrecciano, si sovrappongono, raccontando un paesaggio problematica, sensibilmente trasformato, più verosimilmente stravolto, dall’invasione dei parchi eolici.
Nella immagine che illustra il post, vediamo una pala eolica installata giusto al centro di un villaggio neolitico, o più precisamente delle tracce disegnate dai resti del villaggio sui campi che circondalo l’aggeggio che produce energia.
La fotografia compare in Daunia dall’alto e come si apprende dalla sorniona didascalia (Villaggio neolitico con pala) è stata scattata nelle campagne di Ascoli Satriano. Nell’ingrandimento qui a fianco, si notano chiaramente le tracce del fossato del villaggio e si ha la conferma di come la pala sia stata piazzato proprio al centro dell’area, d’indubbio interesse archeologico.
Schiacciando la prospettiva, la foto dall’alto offre una percezione per forza di cose limitata del considerevole impatto paesaggistico della pala eolica. Un impatto che vediamo in tutta la sua nuda ed inquietante evidenza in un’altra foto che Di Muzio ha pubblicato di recente in Masserie Daune. La vediamo qui sotto. Viene dalle campagne di Candela, che vediamo svettare sullo sfondo, e si tratta di un villino rurale, letteralmente sovrastato dalla gigantesca pala. “Salvatemi”, dice la didascalia di Alex De Muzio.
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Bisognerebbe capire chi ha dato l'autorizzazione, cosa ne pensa la Regione Puglia, chi è la società che lo ha realizzato e qual è la loro etica, cosa ha detto la Sovrintendenza, cosa ne pensa il comitato paesaggistico del Comune di Ascoli…