Come la si volti e come la si giri. Pisa ha scritto ieri una brutta pagina di sport, che contraddice la splendida coreografia con cui la gradinata ha accolto la squadra nerazzurra, che contende al Foggia la promozione in LegaPro.
Il questore di Pisa, Alberto Francini, si è affrettato a ridimensionare l’episodio della presunta aggressione ai danni dei giocatori rossoneri, al rientro nell’albergo di Tirrenia, dopo la sconfitta patita allo stadio Garibaldi. “A noi risulta – ha affermato – una lite tra una famiglia di pisani e un giocatore foggiano degenerata poi in un contatto fisico. Ma possiamo escludere che si tratti di qualcosa di riconducibile alla tifoseria più o meno organizzata”.
Fin qui nulla da eccepire. Il questore Francini ha fatto il suo dovere chiarendo la portata dell’episodio, che però si inserisce nel contesto di un pomeriggio tutt’altro che sereno e sportivo. Parlando di “malumori nella tifoseria pisana” Pisa Today rivolta la frittata sollevando il sospetto che il Foggia abbia voluto ingigantire l’episodio e che l’occhio pesto di Gerbo sia dovuto all’incidente del gioco che il difensore foggiano aveva subito durante la partita. “Qualche dubbio è sorto nella tifoseria pisana all’uscita della notizia che Gerbo era stato colpito ad un occhio in seguito ad un’aggressione da parte di tifosi pisani – scrive il quotidiano on line -. Chi era all’Arena infatti, ma anche chi ha visto la gara in diretta su Rai Sport, si è ricordato che Gerbo aveva subito un colpo all’occhio proprio durante la gara, infortunio per il quale era stato necessario l’uso del ghiaccio.“ Un modo neanche troppo elegante di accusare il giocatore rossonero di aver esagerato gli effetti della colluttazione. Sia Pisa Today che altri quotidiani on line pisani pubblicano la foto di
Gerbo con la borsa di ghiaccio, che vedete anche in questo post.
Sospetti che avvelenano un clima già infuocato e che è stato duramente stigmatizzato dal sindaco di Foggia Franco Landella, che sui fatti del brutto pomeriggio pisano ha scritto al ministro dell’Interno, al presidente della Figc e e al presidente della Lega Pro una lunga lettera nella quale, al di là dell’episodio di Tirrenia, elenca una serie di episodi che denotano un clima a dir poco torbido e intimidatorio.
“Il pullman della squadra del Foggia Calcio (a cui nella notte tra sabato e domenica è stata asportata furtivamente la targa) e le autovetture dei dirigenti della predetta società – scrive il primo cittadino – sono state prese di mira da oltre un centinaio di tifosi, o presunti tali, del Pisa, con sputi, calci e manate che hanno rallentato e non poco l’arrivo della squadra allo stadio “Arena Garibaldi”, con intimidazioni e minacce esplicite”.
“Nella tribuna d’onore dello stadio, il presidente del Foggia Calcio, Lucio Fares, e gli altri dirigenti sono stati fatti oggetto di sputi, insulti e spintoni da parte di alcuni facinorosi, tanto da consigliare lo spostamento nel settore ospiti della curva sud degli stessi dirigenti, anche per via della scarsa presenza di steward in tribuna (erano presenti appena due ragazzi poco più che ventenni che non hanno potuto tenere a bada gli esagitati).”
Come la si volti e come la si giri, ieri pomeriggio, a Pisa, lo sport e il calcio hanno perso la faccia, se si pensa che poi chi pagherà per il clima di tensione in cui si è svolta la partita sarà con ogni probabilità il solo allenatore del Foggia, Roberto De Zerbi, a rischio di squalifica dopo l’espulsione provocata dalle sue proteste perché i raccattapalle nerazzurri aveva fatto sparire i palloni, ritardando la ripresa del gioco. Altro che sport.
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