Non sono molti i passaggi televisivi dei film di Domenico Paolella, il regista foggiano cui Maurizio De Tullio e Lettere Meridiane hanno dedicato un bell’ e-book (potete scaricarlo qui). Preparate dunque il videoregistratore, oppure preparatevi a fare le ore piccole, perché nella notte tra sabato e domenica, all’1.15 Iris manda in onda Le monache di Sant’Arcangelo, che la critica ritiene tra le opere migliori di Paolella.
FilmTv classifica il film “discreto”. Uscito nel 1973 con sceneggiatura di Tonino Cervi, il film viene ritenuto uno dei capisaldi del genere erotico-conventuale piuttosto in voga i quegli anni e che vide in Paolella uno dei maggiori esponenti.
Nello stesso anno, lo stesso regista e lo stesso sceneggiatore girarono un film dello stesso genere, Storia di una monaca di clausura, con protagonista una giovanissima Eleonora Giorgi, mentre tra le protagoniste di Le monache di Sant’Arcangelo figura un’Ornella Muti appena diciottenne. Nel cast anche Anne Haywood, Luce Merenda e Martine Brochard.
Ispirato a cronache autentiche del XVI secolo e a un racconto di Stendhal, il film racconta la storia di un gruppo di suore che vivono nel monastero di clausura di Sant’Arcangelo a Bajano, in Irpinia, costrette alla vita monastica dalle rispettive famiglie, sia per ragioni di tradizione sia perché ogni nuova superiora, secondo l’uso, fa conferire alla propria casata un diritto di sfruttamento sulle miniere d’oro nell’America Latina. La morte della badessa innesca una torbida vicenda di potere e di sesso.
“Opera di culto del filo erotico-conventuale – scrive FilmTv – contraddistinta da erotismo saffico e da una morbosa estetica della violazione di spazi, corpi e morale.”
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