Acuto ed intelligente osservatore, come sempre, Tommaso Palermo, cultore di storia locale ed autore di uno dei più approfonditi saggi sui bombardamenti (Foggia dalle tenebre del ’43 alla ricostruzione, Editrice Parnaso) risolve l’enigma della collezione Schoenfeld , di cui avevo parlato in questo post.
“Le foto non sono incorniciate ma custodite in un album – scrive Palermo – , lo si nota dagli angoli. Quella sotto vetro o più probabilmente un pannello di plexiglas (riproducente quella scattata dagli inglesi dell’VIII Armata ed acquistata dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia) è stata tratta dal web ed unita ad una in possesso dalla signora: la foto è stata infatti pubblicata anni fa, per diverse volte, nei siti foggiani, per esempio sul sito del Mattino di Foggia (il 19 agosto nel 2014) e molto sicuramente è stata scattata durante una mostra foggiana.”
Tommaso i riferisce alla foto pubblicata nella prima lettera meridiana sulla collezione Schoenfeld , che ritraeva il pronao della villa comunale, distrutto dalle bombe alleate. Palermo non è invece riuscito a localizzare con precisione il palazzo anch’esso distrutto dai bombardamenti, pur avendo confrontato l’immagine pubblicata con quelle presenti nel suo ricco archivio privato.
La tesi di Palermo è confermata da Sebastiano Granatiero, che scrive: “Quei piccoli rettangolini argentati presenti agli angoli servivano a tenere le foto ferme negli album per quel che mi ricordo, i miei usavano questo sistema negli anni del dopoguerra.”
Insomma le foto pubblicate dalla web designer Sue Schoenfeld, si riferiscono con ogni probabilità all’album che raccoglie che fotografie scattate da suo padre, militare statunitense in forza al 5th Photo Reconnaissance Group, reparto dell’aviazione americana che operò nel Tavoliere, a San Severo, nel 1944. La proprietaria della collezione le mette a confronti con lo stato odierno dei luoghi, in spettacolari fotomontaggi curati da Saverio D’Incalci, ricercatore di San Severo, che ha anche rintracciato le precise locations delle foto del 1944, e messo a disposizione alcune sue immagini.
Le foto che pubblichiamo in questa lettera meridiana (ricordando a chi volesse sfogliare l’album dedicato alla Seconda Guerra Mondiale sul sito di Sue Schoenfeld, che può farlo cliccando qui) non si riferiscono a Foggia ma a San Severo – che è la località maggiormente fotografata da Schoenfeld, che dovette verosimilmente soggiornarvi, e a Cerignola, di cui vediamo il duomo. In cima al post, a metà e qui sotto i fotomontaggi di Saverio D’Incalci.
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