Castelnuovo della Daunia |
Se avesse potuto, Tania Conte, cittadina di un piccolo comune dei Monti Dauni, costretta a vivere lontano dalla sua terra, sarebbe senz’altro tornata a votare per il referendum.
La sua lettera è bella e commovente e ne suggerisco caldamente la lettura a tutti gli amici di Lettere Meridiane. Mi spiace che le mie considerazioni sulle ragioni dell’astensionismo particolarmente elevato in provincia di Foggia abbiano provocato malessere nella gentile lettrice.
Le sue riflessioni effettivamente gettano sulla questione dell’astensionismo una luce diversa , evidenziando un’altra strana contraddizione del sistema elettorale del Bel Paese. I nostri connazionali all’Estero possono votare tranquillamente per corrispondenza. Gli italiani che sono stati costretti ad emigrare in un’altra regione, per poter votare devono necessariamente farlo nel Comune presso le cui liste elettorali sono iscritti. Oltre che contraddittorio, il sistema è obsoleto, visto il contesto di accentuata mobilità in cui viviamo. Di seguito la lettera di Tania Conte.
Gentile Sig. Inserra,
chi le scrive è una del paese dauno e mi creda leggere questo articolo questa mattina lontano dalla mia Terra mi ha fatto star male.
Dietro al nostro voto mancato non c’è nessuna strategia politica, nessun malessere legato a UOMINI POLITICI e nessuna affezione o meno all’attuale Premier. NOI non siamo andati a votare perché non possiamo più VIVERE quotidianamente i nostri comuni. Siamo costretti a lasciare i nostri paesi per crearci un minimo di SPERANZA formativa, lavorativa e per di più non riusciamo frequentemente a tornare nelle nostre terre. Lei lo sa che l’aeroporto più vicino è Brindisi, che arrivare in treno a Foggia vuol dire caricarsi di costi spaventosi e tempi di percorrenza “infiniti”, che gli autobus hanno dei tempi biblici e sono sempre stracolmi… e che dai nodi di interscambi ai nostri paesi ci sono strade completamente distrutte.
Io conosco MOLTO bene la sensazione che si prova quando si è chiamati a VOTARE e per tutti questi motivi non si può scendere al proprio paese e poi mi ritrovo a leggere DEMAGOGIE su NOI dei paesi DAUNI. Che forse se ci aveste messo nella possibilità di tornare a casa in modo più “semplice” saremmo stati capaci di URLARE il nostro voto più degli altri. Perché Caro Sig. Inserra noi quando finiscono gli esami a luglio, quando ci danno le ferie al lavoro, non cerchiamo voli per mete sconosciute…NOI TORNIAMO A CASA! Sulle nostre spiagge con la nostra gente. A NOI vengono le lacrime al primo raggio di sole che tocca le scrivanie di uffici collocati nei palazzi di città grigie, ci si stringe il cuore quando andiamo a pranzo e siamo “costretti” a mangiare un tramezzino mentre grazie ai social vediamo i nostri amici che sono in riva ai nostri mari con un pezzo di focaccia.
Io conosco bene i Sindaci dei Nostri paesi l’Ing. Andreano (sindaco di Casalvecchio di Puglia, n.d.r.) e l’Avv. De Luca (sindaco di Castelnuovo della Daunia, n.d.r.) e anche loro sono stati “COSTRETTI” a lasciare la loro terra per un periodo. Meritano un grande rispetto per essere tornati e per l’impegno che ci stanno mettendo. Perché noi dei Monti Dauni siamo Persone SEMPLICI con il cuore PURO capaci di fare GRANDI cose e loro ci riusciranno! Ma senza demagogia, senza strumentalizzazioni.
LORO e NOI abbiamo bisogno di cose concrete: date LORO I MEZZI per aiutarci a TORNARE OGNI VOLTA CHE IL PAESE CHIAMA!
Mi perdoni lo sfogo. Usate le vostre penne per “muovere” cose concrete perché chi ci guarda negli occhi ha quasi sempre paura di ciò che vede. Nei nostri occhi c’è la VOGLIA di FARCELA in modo onesto.
Noi siamo cresciuti in una BOLLA DI SAPONE al cui interno c’è il rispetto per le PERSONE e per la nostra TERRA: però oggi abbiamo bisogno di NUOVI MEZZI perché lei ci sta chiamando e abbiamo tanto da darle incluso il VOTO.
La Saluto Cordialmente
Tania Conte
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Gentile Sig. Inserra, io la ringrazio di cuore per le sue parole.
La sua "penna" sarà una delle penne da seguire perchè mossa da uno scrittore "attento".
Cordialmente La Saluto
Tania Conte