Foggia reagisce: società civile, chiesa ed economia, insieme contro la mafia

Foggia reagisce, affidandosi all’artigianato della speranza contro la mafia, contro la criminalità organizzata. Una bella espressione, quella coniata dall’arcivescovo di Foggia, mons. Vincenzo Pelvi per indicare quello che potrebbe diventare un metodo, un percorso, per restituire orizzonti di futuro ad una città prostrata, vessata dal viluppo inestricabile di poteri criminali e forti, che la stanno soffocando.
Nella filosofia medievale, l’artigianato coincideva con l’arte: era la capacità di far bene le cose. L’artigianato è qualcosa che si fa giorno per giorno, ma sforzandosi di farla nel migliore dei modi.
Il cammino comincia domattina, al teatro Giordano, alle ore 10. La società civile, i giovani, i cittadini incontrano il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il il procuratore della direzione distrettuale antimafia pugliese, Giuseppe Volpe.
L’iniziativa, programmaticamente intitolata Foggia reagisce, è promossa dalla Curia Arcivescovile di Foggia, dalla Camera di Commercio e dalla Fondazione Il Buon Samaritano, realtà ecclesiale che da anni si batte e lavora per sostenere le vittime dell’usura e del racket.
L’insolito ma molto qualificato parterre degli organizzatori è la prima grande e positiva novità: non era mai successo a Foggia che la chiesa e il mondo dell’economia s’incontrassero e cooperassero su un terreno tanto importante e nevralgico per il futuro della città qual è quello della lotta al crimine organizzato e della legalità.
L’altro importante elemento di novità è che non si tratterà di una passerella. Ad essere protagonista sarà soprattutto la città: le associazioni della società civile, le scuole, i giovani che converseranno con i due uomini di giustizia.


La giornata della legalità che si è svolta negli scorsi giorni ad iniziativa di Libera ha fatto registrare una partecipazione senza precedenti, soprattutto di giovani.
È il segno che qualcosa sta cambiando, nella coscienza civile della città? È troppo presto per dirlo, ma la bella riuscita dell’iniziativa di Libera, l’evento di domani squarciano il velo di quella cultura della rassegnazione che minacciava di sommergere la città.
Potrebbe rivelarsi decisiva proprio la rete che sta nascendo, tra la chiesa, gli imprenditori, le associazioni.
Da quando si è insediato, il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca ha sempre indicato nella lotta alla criminalità e nella costruzione di una legalità diffusa gli obiettivi da perseguire anche per il rilancio dell’economia, sottolineando come  il raggiungimento di questo scopo, passi per la creazione di reti ampie ed inclusive. “Nessuno può sperare di farcela da solo, è l’intera città che deve reagire, ed è per questo che abbiamo voluto che fosse la città protagonista, nell’incontro del 4 aprile”, ha detto, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento.
È la stessa logica che ispira, da sempre, Pippo Cavaliere, presidente della Fondazione Il Buon Samaritano: “Siamo arrivati a punto di non ritorno, l’economia è ormai fiaccata dalla presenza troppo pervasiva della criminalità. Ma  questa volta, l’elemento distintivo è proprio il fatto che ad essere in prima fila sono la Chiesa e la Camera di Commercio.”

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Author: Geppe Inserra

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