Mentre in rete infuria la polemica sull’opportunità o meno di intitolare a Vincenzo Russo il nuovo termina bus di piazzale Vittorio Veneto, più sommessamente Giovanni Cataleta sulla bacheca di Lettere Meridiane riprende e rilancia una intrigante e del tutto condivisibile proposta avanzata da Alberto Ettore Braglia.
“Questo murale – scrive Cataleta – si trova in viale Candelaro all’altezza dell’inizio di via Rovelli. È stato fatto utilizzando un pannello antirumore.
Vi è trascritta la bellissima canzone di Eugenio Bennato “Foggia”. L’amico Alberto Ettore Braglia ha proposto di posizionarla nel piazzale Vittorio Veneto nei pressi nel nuovo terminal dei bus. Mi pare un’ottima idea. Che ne dici Geppe?”
E come potrei non dirne un gran bene, cari Giovanni e Alberto, visto che ho avuto l’onore ed il piacere di lavorare nel docufilm di Luciano Emmer, Foggia non dirle mai addio, che traeva le mosse proprio da questa canzone di Bennato?
I versi del grande folksinger napoletano raccontano e cantano l’anima foggiana come nessuno ha mai fatto, e mi piace anche il fatto che siano in lingua napoletana (lingua, sì, il napoletano non è un dialetto).
Fare in modo che l’artistico murale possa essere ammirato da chi scende dall’autobus o da chi uscendo dalla stazione ferroviario ha il primo approccio con la città, esalterebbe l’antica…. napoletanità di Foggia, il suo essere un naturale crocevia te cerniera tra la Puglia e la Campania e il resto d’Italia. Il suo essere una grande città, insomma.
Sulla questione della possibile intitolazione a Vincenzo Russo e delle polemiche che ne sono seguite, mi permettano gli amici e i lettori di Lettere Meridiane di non avere una opinione al momento, o di sospenderla.
Ma non si può dimenticare che Vincenzo Russo è stato l’ultimo ministro foggiano e che la città è stata firma piuttosto avara di riconoscimenti nei suoi confronti, limitandosi alla sola intitolazione del garage sotterraneo, ubicato vicino al Municipio.
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