di Luigi Paglia
Quella di domenica 13 marzo è stata per Foggia una straordinaria giornata di poesia e musica che ha avuto come protagonisti la pianista, pluripremiata e molto apprezzata dalla critica, Mariangela Vacatello e Valerio Magrelli, uno dei più originali e maggiori poeti contemporanei, la cui venuta a Foggia è paragonabile –pur nella differenza dei tempi e degli itinerari poetici – alla visita nella nostra città di Mario Luzi il 30 aprile 1998,
La carrellata poetico-musicale è iniziata alle ore 11.30 nello spazio live della libreria Ubik in cui, presentato dal prof. Michele Trecca, Magrelli ha tenuto una conversazione sull’universo della letteratura, parlando delle sue esperienze di vita e di docenza di letteratura francese nelle università di Pisa e Cassino, prospettando il panorama delle sue letture e predilezioni sia nel campo della narrativa (da Balzac a Sterne, da Dickens a Nabokov) che in quello della poesia (Montale, Betocchi, Luzi, Rebora). Il poeta si è poi soffermato sul suo lungo itinerario di “poligrafo”, come egli si è voluto definire, sulle vicende delle sue numerose pubblicazioni che svariano dalla saggistica e dalla critica (Profilo del dada, Nero sonetto solubile) alle traduzioni (Valery, Mallarmé, Moliere) dalla prosa (Geologia di un padre, Nel condominio di carne) alla poesia, parlando soprattutto del suo ultimo libro, pubblicato da Einaudi nel 2014: Il sangue amaro di cui ha letto e commentato due poesie: Babbo Natale gnostico e Welcome, nelle quali il poeta identifica il Cristo nelle vittime dei pirati della strada e nei reietti e i clandestini, e smaschera l’ipocrisia borghese che si dedica ai rituali di una falsa religiosità natalizia e dimentica la tragedia dei poveri del mondo.
L’itinerario poetico-musicale è proseguito in serata nel Teatro del Fuoco con lo spettacolo, realizzato da Musica civica: Poesia e musica a quattro mani nel quale, con una interessante formula, si sono alternati il poeta e la pianista nel proporre specularmente poesie e musiche della Francia, dell’Argentina e della Polonia.
Ha iniziato Magrelli leggendo e commentando una poesia di Rimbaud, La mia Bohème, di cui ha evidenziato l’itinerario di fuga individuabile nei versi «Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate […] Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo/ Rime». La poesia del poeta “maledetto” francese ha avuto la corrispondenza nei brani Ondine e Scarbo di Ravel e Clair de lune di Debussy, eseguiti da Mariangela Vacatello.
Alle poesie del grande scrittore argentino Borges, definito da Magrelli cerebrale e passionale: Buenos Ayres («Non ci unisce l’amore, ma lo spavento,/ sarà per questo che l’amo tanto») e Un lettore («Vantino altri le pagine che hanno scritto/ il mio orgoglio è per quelle che ho letto») hanno fatto da contraltare le Tres Danzas Argentinas di Alberto Ginastera. Il programma della serata si è concluso con la lettura e il commento di due poesie della grande poetessa polacca, premio Nobel per la Letteratura 1996, Wislawa Szymborska: La cipolla e Scrivere un curriculum, delle quali Magrelli ha evidenziato la sottile ironia demistificante, caratteristica della scrittrice, e con le musiche, eseguite dalla pianista con raffinata tecnica e sensibilità artistica, di Chopin: la Ballata op. 51 n. 4 in fa minore, il Notturno op. 27 n.2 in re maggiore, la Polacca Eroica op. 53, n.6.
Mariangela Vacatello, applaudita calorosamente dal numerosissimo pubblico, ha poi concesso tre fuori programma, eseguendo lo Studio opera 10 n.5 di Chopin, la versione pianistica della Campanella di Paganini e la Milonga di Ginastera, concludendo in bellezza una giornata che sarà a lungo ricordata, suggellando un evento di grande rilievo per la città di Foggia.
Luigi Paglia
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