Grazie a Maurizio De Tullio per alcune preziose informazioni su Via Le Ville, in risposta ad un’espressa richiesta di notizie formulata da un amico e lettore di Lettere Meridiane, a commento del post di qualche giorno fa, su Porta Grande.
Lo stesso destino toccato all’antica denominazione della porta cittadina (modificata da PortaGrande in in Porta Arpana) è toccato a Via Le Ville, divenuta via Matteotti, dopo la guerra.
!Rispondo all’utente Sig. Colasante che, sulla pagina di FB di Lettere Meridiane, chiedeva notizie sull’origine di via le Ville – scrive De Tullio, che ringrazio molto – riprendendo quanto scritto da Vincenzo Salvato nel suo prezioso “La storia sui muri” (1998):
VILLE, strada le -: Nasce all’inizio del secolo XIX ed è attestata nel Catasto provvisorio del 1811. La si può notare, ma senza nome, nella Pianta Mongelli del 1839, quando essa si sviluppava dal “largo Gesù e Maria” (oggi Piazza Giordano) fino all’odierna via Pietro Scrocco. Il toponimo si trova nel piano regolatore del 1894 come “via le Ville”, ma allora il suo tracciato si era allungato fino alla via oggi dedicata a Giovanni Urbano. La via si completa fino all’altra dedicata al “marchese De Rosa” nei primi decenni del sec. XX, ma già prima del 1927 è denominata “Via Felice Cavallotti”, così come nella pianta del 1931. Subito dopo il 1945 è stata ribattezzata via Matteotti.
È il caso di ricordare anche l’esistenza di vico le Ville, la cui illustrazione riprendo sempre dal testo di Vincenzo Salvato, “La storia sui muri” (1997):
VILLE, vico le -: Si forma all’inizio dell’Ottocento il primitivo “1° vico delle ville”, con breve tracciato trasversale rispetto all’omonima strada (v.). Registrato nel catasto provvisorio del 1811 e nella pianta Mongelli del 1839, già prima del 1927 risulta denominato vico Freccia.
Altrettanto esauriente potrà essere la consultazione del testo di Gaetano Spirito “La storia attraverso la toponomastica”, del 1998.
De Tullio risponde anche a Vittorio Ruscillo, Bruno Caravella e Tommaso Palermo che, sulla pagina di FB di Lettere Meridiane, erano intervenuti a proposito dell’introvabile libro di Mario Gesualdi su Federico II.
Quasi certamente si tratta del seguente:
Castelli e palazzi nella Capitanata del 13. secolo / Dankwart Leistikow ; introduzione e a cura di Mario Gesualdi ; saggio fotografico di Gianfranco Gesmundo, Foggia : Amministrazione provinciale, 1989, 134 p. : ill. ; 30 cm, che è presente, in ben quattro copie, presso la Sezione Fondi Speciali della nostra Biblioteca Provinciale di Foggia.
Se così non fosse, la cosa incuriosirà anche me!
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CHE CONFUSIONE! La sinossi a rovescio è la seguente: Via G. Matteòtti dal 1954; di nuovo via F. Cavallotti dal 1943; via XXI Aprile, Natale di Roma, intorno al 1930; Via F. Cavallotti dal 1898 ca; Strada delle Ville, poi via Le Ville, è attestata per la prima volta nel primo elenco comunale da me indicato come EC1 dal 1810, quindi nél 1811 nei Catasti. Strano che il mio I segreti delle vie di Foggia, Fg, 1998, che risulta essere una delle pubblicazioni su Foggia più diffuse (con oltre 2500 copie fra vendute: 2200 ca e donate circa 300) sia la meno consultata. Faccio notare che la pubblicazione del Salvato , che inserì circa 50 toponimi di S. Severo fra quelli foggiani, è più un lavoro topografico che onomastico. L’inserimento dei toponimi di S. Severo fu dovuto al fatto, che segnalai al Direttore dell’Archivio di Stato dr. di Cicco, che il registro 67 dei Catasti fu inserito erroneamente fra quelli di Foggia: prima di utilizzarli i documenti vanno sottoposti ad un serrato lavoro critico-filologico, solo su questa basa potei accorgermi che i toponimi del registro non riguardavano Foggia.