Uno dei più grandi problemi dell’odierna Capitanata sta nel far valere le sue ragioni. Nel far sentire la sua voce sulla stampa nazionale, oltre i confini provinciali. Una volta non era così.
La Provincia riusciva a fare la voce grossa, ed a farsi ascoltare, anche per cause in apparenza banali, come due gol ingiustamente annullati al Foggia che rischiarono di compromettere una storica promozione.
Protagonista di questa storia è Michele Protano, indimenticabile e indimenticato presidente socialista dell’Ente di Palazzo Dogana nei suoi anni ruggenti, dal 1981 al 1990 (nella foto, mentre inaugura la Strada regionale n.1 – Pedesubappennica).
Ritrovo il ritaglio di un articolo di Anna Langone comparso sulla edizione nazionale del La Stampa di Torino, (potete scaricarlo qui nella sua versione integrale) e provo una commozione intensa, un senso di nostalgia profonda ricordando quella Provincia viva, che sapeva battersi fino in fondo per difendere gli interessi del territorio.
Sono stato il capufficio stampa della Provincia di quegli anni e di Michele Protano, con il quale ho avuto profondissimi rapporti di amicizia e di stima.
Ricordo tanti episodi come quello che sto per raccontarvi, riportatomi alla mente dal ritaglio del giornale. Una storia del tutto coerente con lo stile di questo pugnace presidente che qualche mese prima non aveva esitato, di fronte all’ennesima fumata nera dell’iter legislativo della istituzione dell’università a Foggia, a farsi promotore di quella storica giornata di mobilitazione che il 3 dicembre 1988, portando in piazza 15.000 persone avrebbe dato un impulso decisivo al riconoscimento del sacrosanto diritto all’università del territorio.
Ma veniamo al ritaglio de La Stampa. In quegli anni, la Provincia era, più ancora del Comune di Foggia, una interlocutrice diretta del Foggia Calcio guidato da Pasquale Casillo. Era stata proprio la Sala Giunta di Palazzo Dogana ad ospitare, quattro anni prima, la delicatissima trattativa che aveva permesso all’industriale del grano di acquisire il pacchetto di maggioranza del Foggia, scongiurando il fallimento delle società.
Per il sesto anno consecutivo, i satanelli si trovavano imbrigliati nel torneo di serie C, in un girone particolarmente difficile, visto che a disputarsi il primato con il Foggia c’erano squadre di blasone come il Cagliari, il Palermo, il Catania, il Perugia.
Casillo aveva affidato la panchina ad un allenatore esperto della C, come Giuseppe Caramanno. Nella volata finale, il Foggia si trovava in buona posizione, soprattutto grazie alla concretezza ed al cinismo che il mister era riuscito a trasmettere alla squadra. Ma proprio vista del rush finale, qualcosa s’era inceppata. I satanelli erano incappati in una brutta sconfitta interna col Giarre, prima della trasferta importante di Campobasso ma… ci si erano messi anche gli arbitri.
Il malumore dell’ambiente rossonero approda sulle colonne dei giornali che contano, e proprio per merito del presidente Protano. Il titolo dell’articolo del quotidiano torinese del 25 maggio 1989 è pesante: “Due gol annullati, niente promozione in serie B” – I politici scrivono a Matarrese: “Calcio Foggia perseguitato” – il Presidente della Provincia: “Deve intervenire la federazione”.
Ma che cosa era successo?
“Due gol annullati, uno a Salerno, l’altro a Campobasso, hanno fatto traballare quel secondo posto del Foggia che, per il mondo del tifo rossonero, era già certezza della promozione in B – scrive la brava Anna Langone.” C’è puzza di imbroglio, tanto più che a disputarsi col Foggia la piazza d’onore del torneo che vale la promozione è una squadra blasonata come il Palermo. A far perdere le staffe ai tifosi rossoneri, come si legge nell’articolo – soprattutto “quella che viene definita la beffa di Campobasso, dove l’arbitro Arcangeli di Terni ha annullato la seconda rete foggiana e gli avversari hanno pareggiato praticamente al 91°.”
“E così – racconta ancora Langone – è sceso in campo anche il presidente della Provincia, Michele Protano, socialista, di professione medico, ed ha scritto al presidente della Federcalcio, il deputato barese Antonio Matarrese. Nel telex inviato a Roma parole di sentita indignazione: “Esprimiamo la vibrata protesta e il disappunto delle popolazioni darne – ha scritto il dottor Protano – per l’incredibile serie di decisioni arbitrali che hanno penalizzato il Foggia”. E poi, in perfetto politichese, la richiesta di immediati interventi per assicurare la regolarità del torneo.”
La domenica successiva il Foggia sconfisse allo Zaccheria, in una partita drammatica, la capolista Cagliari, battendola per 2-0.
Sul neutro di Trapani, il 4 giugno 1989, la sfida decisiva con il Palermo: il Foggia la impattò 1-1, e fu finalmente serie B, con l’inizio della più bella stagione calcistica di tutti i tempi perché di lì a poche settimane sulla panchina sarebbe tornato Sdeneck Zeman.
È bello ricordare che un significativo contributo ad evitare beffe al territorio giunse dalla tenacia e dall’impegno di Michele Protano.
Il Foggia conquistò la meritata promozione in B. Qualche mese prima, a gennaio, il Ministero della Pubblica Istruzione, ribaltando il parere del CUN che aveva provocato la protesta popolare, aveva inserito Foggia nel piano quadriennale di sviluppo delle nuove università, dando il via all’iter che avrebbe portato alla istituzione dell’ateneo.
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