Joe Louis a Foggia, ma dove si esibì?

Lorenzo Brescia ha pubblicato alcune interessanti considerazioni sul presunto combattimento che Joe Louis tenne a Foggia, nel corso dell’occupazione americana, evento cui Lettere Meridiane ha dedicato alcuni post (se siete interessati li trovate tutti cliccando qui).

Ecco il testo.
* * *
Ho sempre sostenuto che “ascoltando una fotografia” riesci a sentire “tutto”da essa.
Ebbene, in questi giorni, circola una foto di una riunione di boxe all’aperto (Brescia si riferisce a quella pubblicata da Maurizio De Tullio nell’articolo È vero: Joe Louis combatté a Foggia. Ecco la foto, e i documenti e al commento di Tommaso Palermo, che adombra la possivbilità che Louis si sia limitato ad arbitrare, n.d.r.), risalente agli anni in cui “c’erano gli americani”. La foto, scaricata da me qualche tempo fa, porta la seguente didascalia: “Joe Lewis referees boxing match at Amendola” (ognuno la traduca per proprio conto).
Quando la si va a salvare, propone il nome: “Joe Louis Boxing Ref”.
Fin qui nulla che esuli dai principi elementari di ricerca.
Non voglio entrare nelle affermazioni fatte sulla foto, non mi interessano, vorrei soltanto porre all’attenzione dei fruenti, alcune mie considerazioni.
Ho provato ad ingrandire la parte dei “combattenti”, ritenendo che un incontro di “arte nobile” non possa mai disputarsi senza regole ed ARBITRO (perderebbe la sua nobiltà!), notando che sul ring (?) ci sono SEI piedi. Quello a destra, (del fotografo), cerchio rosso, con la maglietta a mezze maniche chiara, ha la sagoma “assimilabile” al “Bombardiere Nero” (così chiamavano Joe Louis), a distanza da buon arbitro, tale da non intralciare i due atleti e contemporaneamente tale da poter intervenire all’occorrenza. A sinistra(sempre del fotografo) si nota il primo pugile, che pur non essendo di elevata statura nella “istantanea” nasconde il secondo pugile, del quale si intravedono solo alcuni piccoli e all’apparenza insignificanti particolari.
Diciamo che nel momento dello scatto i due pugili sono “corpo a corpo”. (cerchio verde)
Certo la sua arte era diversa dal cantare, recitare, intrattenere con battute, non gli si poteva chiedere di effettuare un combattimento, sia pure dimostrativo, con cadenza giornaliera.
Joe Louis sicuramente in Capitanata è stato esibito dall’esercito USA, non so ancora se si è esibito. Chris Mead il suo biografo potrebbe esserci d’aiuto.
Intanto allego (https://youtu.be/rao82ifAv9I) brevissimi frammenti di alcune riunioni “dimostrative” in Italia ed accoglienze al militare Joe Louis, che ora riposa, dal 12 aprile 1981, nel Arlington National Cemetery.
Chiunque, da queste mie considerazioni, tragga le proprie conclusioni.
Lorenzo Brescia

* * *

Le considerazioni di Lorenzo Brescia sono senza dubbio interessanti, ed è parecchio suggestiva l’idea di ascoltare la foto, cosa che lo stesso Brescia svolge in maniera parecchio approfondita. Credo non ci siano dubbi: nonostante la presenza di un arbitro certificata dal fatto che sul quadrato si vedono sei piedi, non poteva trattarsi di un incontro ufficiale. Altri dati che si hanno sul tour in Capitanata del bombardiere nero consentono di collocare con una certa precisione la data (il 20 agosto del 1944) e disegnare le tappe della mini tournee.
Nel suo libro Dumb but Lucky!: Confessions of a P-51 Fighter Pilot in World War II, il pilota Richard Curtis racconta di due “esibizioni”  del campione del mondo dei pesi massimi di cui  fu spettatore, la prima  Casablanca, la seconda a San Severo. Nel primo caso, Curtis parla di exhibition match, nel secondo, quello di San Severo, di exhibition bout che significa più o meno incontro dimostrativo.
Per quanto ne so io direttamente, avendo avuto modo di parlarne con uno dei protagonisti, il mio amico Vincenzo Affatato, si tratto di una esibizione, però non incruenta. Come dire, il bombardiere nero le suonò di santa ragione ai pugili foggiani che gli vennero opposti. Ma dove? La foto pubblicata da Brescia e da De Tullio rilancia la questione. Autori che ne hanno scritto come Pino Autunno e Alberto Mangano sono cvoncordi nell’indicare il luogo dell’exhibition bout nello stadio Zaccheria (che allora non si chiamava ancora così, ma Campo Sportivo del Littorio). La foto mostra ben altra location.
Vista l’ampiezza e la densità del Foggia Airfield Complex (durante l’occupazione alleata si snodavano nel Tavoliere ben 21 campi d’aviazione, chi volesse approfondire trova altre notizie qui), non si può escludere che Louis si sia esibito parecchie volte. Sicuramente, oltre che a Foggia e a San Severo, il campione salì sul ring anche a Cerignola – come ha affermato Tommaso Palermo -, presso il 34th Station Hospital.

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Author: Geppe Inserra

4 thoughts on “Joe Louis a Foggia, ma dove si esibì?

  1. Faccio un po' fatica a seguire il ragionamento di Brescia il quale, tra l'altro, sostiene di aver scaricato la foto qualche tempo fa: quando? Forse dopo il mio articolo (con foto). Io l'ho scaricata il 19 febbraio 2016 e l'ho subito trasmessa (con articolo) a Geppe Inserra, che ha pubblicato il tutto il 22. Dico questo perché sono anni che si favoleggia dei "presunti" match, a scopo esibizionistico, del grande Joe Louis in Capitanata ma nessuno aveva pubblicato delle foto. Strano, cioè, che Brescia – che è, al pari di Palermo (un bel confronto nord-sud a livello di cognomi!) – un ottimo "cercatore di tracce", non l'abbia pubblicata subito. Ma torno al tema sollevato, cercando di non annoiare:
    1. Joe Louis in quella foto è in località Amendola. Lo sostiene Hoffmann, precisando nel suo diario che si tratta di Amendola e che vi si era recato per vedere Louis all'opera, e in qualità di pugile e non di arbitro.
    2. Sono convinto, invece, che il pugile non si sia mai esibito a Foggia, tanto meno nell'attuale stadio 'Zaccheria'. Se così fosse stato, perché nessuno ha fotografato il grande evento? Gli stessi americani hanno organizzato fior di eventi, alcuni anche di puro spettacolo nel nostro stadio, e le foto abbondano! Davvero credete che Louis non avrebbe attratto gli stessi militari e ufficiali alleati?
    Cordialmente (Maurizio De Tullio)

  2. Oltre ad Amendola e Cerignola, la presenza del noto pugile americano è testimoniata anche in quel di San Severo: Dave Humphrey, nel suo "Legends and heroes", ricorda la visita del bombardiere nero nel campo sanseverese.

  3. Leggo solo ora il commento di Anonimo(Maurizio De Tullio)il quale asserisce
    di faticare un po'(e meno male) a seguire il "ragionamento" del sottoscritto.
    Al solo scopo di agevolare il sig.De Tullio e per maggior notizia agli amici
    che leggono questo blog con la speranza di non annoiare:

    1-La foto in parola è sul web, con altre all'indirizzo:
    http://www.2ndbombgroup.org/Crew%20Photos.htm
    con didascalia:"Joe Lewis referees boxing match at Amendola"
    come già ho scritto:OGNUNO TRADUCA SECONDO LE PROPRIE CONOSCENZE DELLA LINGUA INGLESE
    Se la si va a salvare sui propri supporti,propone il nome: "Joe Louis Boxing Ref".
    ed è con questo nome che la foto è archiviata sui miei supporti,insieme a delle altre,
    una delle quali la posto nella pag.FB di Lettere Meridiane.(la fonte è scritta e tra
    l'altro è riportata anche nella pag.FB Ramitelli airfield).

    2- Contrariamente al De Tullio non esercito attività di giornalismo,sono
    semplicemente un pensionato di Trenitalia,nato a Foggia da famiglia foggiana,alla ricerca
    perenne delle "cose"che interessano la mia terra e che tra l'altro,per hobby,
    mi "interesso" di informatica da oltre un trentennio e nella rete (internet) ho iniziato
    a navigare quando…le barche non esistevano.
    Questo per sottolineare che gli scoop giornalistici,non mi interessano.

    3-Nella foto postata da De Tullio, è BENE EVIDENTE CHE LA SAGOMA CORPOREA DI JOE LOUIS non può
    essere quella di uno dei due combattenti.Pertanto se si asserisce che in quella riunione
    di boxe,c'è il "Bombardiere nero",non può essere che l'arbitro,come tra l'altro
    recita la didascalia sul sito http://www.2ndbombgroup.org/Crew%20Photos.htm, lì dove
    parla delle foto scattate dal Capitano John Gerald "Jerry" Hofmann.

    4-Il contributo dato da me era in risposta all'articolo "È vero: Joe Louis combatté a Foggia.
    Ecco la foto, e i documenti." a firma di Maurizio De Tullio sul blog "Lettere Meridiane".
    Avendo già quella foto e leggendo,in particolare,il giornalista lì dove asserisce:"I due pugili,
    dei quali Joe Louis è quello di sinistra,combattono…"Ho avuto la certezza che l'estensore
    dell'articolo:non ha visto la terza persona presente sul ring improvvisato;ha asserito che Joe
    Louis era "quello di sinistra" (visivamente più basso);e non ha tenuto conto che in un incontro
    di boxe,anche"amichevole" CI VUOLE UN ARBITRO(infatti c'è ed è anche scritto),altrimenti
    è una scazzottata rissosa privata.Il sempre preciso Tom Palermo,in un commento,non notando il terzo
    individuo s'è meravigliato che non comparisse l'arbitro pur traducendo esattamente
    (e come poteva errare)la didascalia.Tom Palermo sa quali sono le regole della boxe.

    5-Ci sono soverchi presuppoosti per asserire che la foto postata da Maurizio De Tullio
    non ritrae Joe Louis come boxeur.

    Cordialmente
    (Lorenzo Brescia)

  4. Il signor Viere Ferro, nella pagina FB di LM, scrive: "La foto richiamata dal commento sul blog è questa [e allega una bella foto in b/n – nota di m.d.t.].Anche qui però il Bombardiere nero ARBITRA."
    Non so, però, a quale commento si riferisca il sig. Viere Ferro, se al mio commento o a quello di Tommaso Palermo, se non proprio a quello principale di Brescia.
    Dalla sua foto certamente non si tratta di Amendola, basta vedere la differenza strutturale e cromatica del ring. Di sicuro, invece, nella foto postata dal sig. Viere Ferro è Joe Louis l'arbitro. Ma ad Amendola salì sul ring, e non per fare l'arbitro. Potrebbe anche averlo fatto, ma nel diario da me trovato, di Hoffmann, il 'bombardiere nero' fu visto combattere, sia pure a scopo dimostrativo.
    Cordialmente (Maurizio De Tullio)

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