Joe Louis ad Amendola: fu una presenza “vera”

Continuano a tenere banco le esibizioni di Joe Louis in Capitanata, nella calda estate del 1944, in cui il bombardiere nero, sottufficiale dell’esercito americano, venne inviato in Europa per contribuire a tenere alto il morale delle truppe. Sulla questione e sui precedenti interventi, Maurizio De Tullio  mi ha inviato una nota, che di seguito pubblico. Intanto, per consentire di farvi un’opinione autonoma Lettere Meridiane pubblica ad alta risoluzione la foto che ha ingenerato la discussione. Potete scaricarla cliccando qui.
Per leggere le puntate precedenti:

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Quando ho scritto l’articolo circa l’accertata presenza di Joe Louis in Capitanata (il titolo di LM lo ha scelto Geppe Inserra. Il mio era: Ecco finalmente Joe Louis su un ring di Capitanata!), durante il periodo dell’occupazione alleata, mi ero preoccupato semplicemente di fornire notizie utili, certe e interessanti e, soprattutto, di rintracciare almeno una foto che lo ritraesse in uno dei match dimostrativi che il campione americano dedicò ai suoi commilitoni.

Da appassionato ‘cercatore di tracce’ ero riuscito a mettere mano su un libro (parzialmente on line), finora non citato da alcuno dei nostri bravi colleghi (quali sono Tommaso Palermo e Lorenzo Brescia), contenente non la foto poi allegata al mio articolo, ma il diario del maggiore Bill L. Disbrow, oggi pensionato dell’esercito USA.
Nel mio articolo su LM avevo citato solo il Cap. Hofmann – e la foto da me allegata era ovviamente tratta dalla sua pagina web, come correttamente ha precisato Brescia – perché avevo in serbo di contattare Disbrow per chiedergli il permesso di pubblicare – per un altro articolo – qualche stralcio del suo libro/diario, edito nel 2005, perché vi sono contenute delle immagini straordinarie della Foggia di quel periodo e che, ora, avendo svelato la fonte, immagino quale “saccheggio” se ne farà.
Contrariamente a quel che fanno molti studiosi e giornalisti locali (Geppe sa a chi mi riferisco e spero che un giorno vorrà pubblicare i miei articoli con i quali denuncio i loro “abusi” circa l’arbitrarietà nel prelevare testi e foto senza citare le fonti), ho temporeggiato limitandomi a riferire la testimonianza – non citata nel mio articolo – del maggiore Disbrow e la foto del cap. Hofmann.
Entrambi, infatti, concordano sul fatto che si trattasse della base aeroportuale di Amendola. Ma nel libro di Disbrow il racconto è più ampio e valendo i diritti d’autore, riporto solo la frase che si riferisce alla sua partecipazione all’evento nel quale Joe Louis è presente in qualità di attrazione. Sfido chiunque a recarsi oggi a vedere un match di boxe se il nome di grido invece di sferrare ganci e diretti si limita a fare solo l’arbitro!
Il passaggio nel diario di Disbrow, me da tradotto più o meno in maniera semplificata, era questo: “Avevo avuto un giorno di licenza e il giorno dopo sono andato in una base vicino a Foggia per vedere Joe Louis, il campione mondiale dei pesi massimi, per un match di esibizione. Era entrato nell’esercito e, naturalmente, i servizi speciali lo hanno messo in modo da poter intrattenere le truppe.”
Brescia mi bacchetta quando sostengo che Louis nella foto (non troppo nitida) è quello di sinistra.
Delle due l’una allora: o Louis è quello di destra, e fa solo l’arbitro, e quindi ad Amendola non ha mai calcato il ring per combattere (o almeno non nella foto pubblicata dal cap. Hofmann), o il maggiore Disbrow racconta frottole.
Io ho solo cercato di individuare una data certa (e quella lo è!) incrociando le testimonianze – con almeno una foto che lo ritraesse in Capitanata – di chi quel giorno partecipò a quell’evento, cioè i due ufficiali di cui s’è finora detto.
Brescia mi bacchetta anche sul livello di traduzioni, e fa bene. Non sono laureato, ho conseguito la maturità artistica e all’Istituto d’Arte le lingue non si insegnavano. Dispongo solo di pochi ricordi delle scuole medie. Come tanti – possiamo dircelo – utilizziamo i moderni traduttori simultanei presenti sul web per cercare di capire di cosa parla chi scrive in inglese. Non avevo nemmeno provato a tradurre la didascalia sotto la foto pubblicata dal cap. Hofmann perché mi sembrava fin troppo eloquente, considerato che “sposava” il ricordo vergato dal suo collega, maggiore Disbrow, nel libro di cui ho parlato all’inizio, e cioè che si trattava del pugile Joe Louis in una esibizione ad Amendola nel 1944.
Infine, a proposito di ‘scoop’, un chiarimento. Partendo dal presupposto che vedere Joe Louis su un ring di Capitanata, sia che vi salga da pugile che da arbitro, è sempre una notizia, ritenevo che il sig. Brescia, seguendo e partecipando come tanti alla comunità creatasi attorno a ‘Lettere Meridiane’, avendo la possibilità di fornire – proprio con una foto – la prova ineccepibile della presenza tanto discussa del grande campione in Capitanata, non l’avrebbe certo tenuta nel cassetto.
Io ho usato il termine ‘scoop’ ma se il Sig. Brescia desidera possiamo usare la frase ‘ghiotta occasione’. Non so quanto cambi, ma il senso era quello.
P.S.: Ho anche risposto al Sig. Viere Ferro che, nella pagina FB di LM, aveva scritto che “La foto richiamata dal commento sul blog è questa [e allegava una bella foto in b/n relativa a Louis]. Anche qui però il Bombardiere nero ARBITRA.”   
Da quella foto certamente non si tratta di Amendola, almeno in base alla differenza strutturale e cromatica del ring. Di sicuro, invece, nella foto postata dal sig. Viere Ferro Joe Louis è l’arbitro.
Sperando di non aver annoiato nessuno, tanto per correttezza dovevo a tutti.

Cordialmente

Maurizio De Tullio

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Author: Geppe Inserra

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