Aylan, un sacrificio che non ha insegnato niente

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In questi giorni, in cui torna ad acuirsi e a colorarsi di drammatiche tinte il problema dell’immigrazione e dei respingimenti a frontiere sempre più chiuse, mi piace pubblicare il video prodotto quale materiale didattico dal Laboratorio di linguaggio audiovisivo e cinematografico dell’Università della Libera Età “Silvestro Fiore” dell’Auser di Foggia.
Il video, dedicato alla storia e al ricordo del piccolo Aylan, che commosse qualche mese fa l’opinione pubblica, esprime in maniera nitida l’idea di “immagine militante” che sta alla base del laboratorio,
Partendo dalla bella poesia che Raffaele De Seneen ha composto sulla vicenda il dramma di Aylan e degli egoismi che lo hanno provocato viene raccontato in tutta la sua nuda e drammatica evidenza.
Buona visione.

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Author: Geppe Inserra

4 thoughts on “Aylan, un sacrificio che non ha insegnato niente

  1. Un racconto per immagini che ha l'intensità di una preghiera.
    Un delicato lavoro di gruppo, ammirevole nelle intenzioni, nelle straordinarie parole di Raffaele de Seneen, svolto sotto la guida di un eccellente Maestro, Geppe Inserra.
    Tornaimo all'essenza delle cose, liberiamoci (per quel che è possibile) dalla schiavitù della tecnologia esasperata che una volta, quando nacque, chiamavamo "telefonino", perché voleva agevolare l'uso della voce fuori dalle mura domestiche.
    Oggi siamo solo "fuori" e basta…
    Cordialmente (Maurizio De Tullio)

  2. Slide show banale, fiacco e assolutamente dilettantistico per il tema trattato. Un evento sociale d'una gravità e complessità inaudita, raccontato con un linguaggio che nulla ha a che fare con quello multimediale.

  3. Non era un Master dedicato a Premi Oscar come Lei, Signor Saverio.
    Era destinato a persone di una certa età e di non elevato tasso di scolarità, che non avevano mai partecipato prima a un corso (sia pure di poche ore) per cominciare a capire cos'è il linguaggio multimediale.

  4. Per essere un prodotto didattico di una Università della terza età, mi sembra più che dignitoso ed è, comunque, commovente.

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