L’assedio a Lucera: dopo l’ospedale, via anche la Diocesi?

Non basta l’ospedale, la cui sorte sembra adesso davvero segnata dopo l’annuncio dei tagli ai nosocomi in provincia di Foggia (uno in meno) deciso dal piano di riordino regionale. Sul futuro di Lucera si addensa un’altra nuvola. 
I venti di ridimensionamento che spirano sulla cittadina aveva (che ha già perso il Tribunale qualche anno fa) non risparmiano la Diocesi (che comprende anche Troia), sempre più a rischio. Dopo i timori che si erano diffusi qualche mese fa (e di cui Lettere Meridiane aveva parlato in un post precedente) giungono segnali non proprio rassicuranti.
Lo scrive sul suo profilo Facebook l’intellettuale e professionista lucerino Giuseppe Trincucci, che segue la questione con passione e particolare attenzione. A ridestare le paure c’è la mancata nomina del successore di mons. Domenico Cornacchia che qualche giorno è stato trasferito a Molfetta. Trincucci non nasconde il suo pessimismo.
“I segnali per il futuro della Diocesi di Lucera – scrive sul social network – non sono positivi, contestualmente al trasferimento di mons. Cornacchia, poteva essere nominato il nuovo Vescovo di Lucera. Ora è demandato alla conferenza episcopale pugliese decidere delle sorti della cattedra che fu di San Basso. Entro sei mesi. Lucera è una delle più piccole diocesi italiane, la più piccola della Puglia. C’è una decisione vaticana di ridurre il numero delle diocesi. Nell’ambito dell’attuale diocesi, ci sono volontà e comportamenti centrifughi. Non c’è due senza tre (Tribunale, Ospedale…) Vogliamo scomodare San Tommaso e i sillogismi neo aristotelici? Solo per capire. Intanto, i nostri cari concittadini tacciono o parlano a vuoto. I giornalisti confondono i realisti con gli uccelli del malaugurio… Videbimus infra. Tenendo presente che spiritus ubi vult spirat.”

Sulla vicenda dell’ospedale, tornata d’attualità dopo il ridimensionamento del numero dei nosocomi previsto dal piano di riordino ospedaliero, interviene invece, sempre sul social network, il sindaco Antonio Tutolo che promette battaglia: “Di sicuro non lasceremo nulla di intentato per l’ospedale. Fino all’ultimo. Voglio vedere quanti hanno voglia di lottare contro questa ingiustizia. Ci ho messo sempre la faccia e il cuore e continuerò a farlo a dispetto di quanti mai si sono esposti. Sono stato l’unico a provare a dare un rappresentante regionale a questa città, per difendere quella struttura, nel posto dove quelle decisioni vengono prese. Sappiamo tutti come è andata… Molti presunti politici si sono defilati, nascosti, eclissati… e ancora una volta si è preferito o restare a casa o dare fiducia a chi è venuto da fuori a brucare voti.”
Lucera non se la sta passando benissimo. Ma forse, proprio per questo, è proprio il momento di serrare i ranghi e far fronte comune per spezzare l’assedio che la sta cingendo.

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “L’assedio a Lucera: dopo l’ospedale, via anche la Diocesi?

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