Luciano Emmer e Sabrina Ferilli |
«La scelta del nome della pellicola, dell’accostamento dell’acqua e del fuoco, è del tutto casuale, non risponde ad alcun messaggio intrinseco da esternare – afferma Emmer – . È semplicemente il frutto di un’evocazione, di un’immagine che da anni continuava ad ispirarmi. Negli anni ’90, infatti, girai un cortometraggio sulla città di Foggia. L’acqua ed il fuoco sono i due simboli raffigurati sullo stendardo di questa città e la cosa è tornata a rimbombarmi nella mente mentre ero occupato con questo progetto. La scelta di Sabrina, invece è stata viscerale, puro istinto. I miei film hanno successo 50 anni dopo la loro uscita. Sono il regista “postumo” per eccellenza. Ma stavolta ho una sensazione diversa. […]
L’inquadratura con cui si chiude la pellicola, un intenso primo piano della Ferilli, mette in evidenza una capacità di immedesimazione coraggiosa e disperata mai vista in nessuno degli altri attori con cui ho lavorato in ben 60 anni di carriera».
Il cortometraggio cui il regista si riferisce è Foggia non dirle mai addio, che Emmer girò su colonna sonora di Eugenio Bennato, avvalendosi della canzone Foggia del cantautore napoletano e della partecipazione e di alcuni brani dei Cantori di Carpino.
Maurizio Micheli ha fatto sapere che Sabrina Ferilli è rimasta colpita dalla rivelazione ricevuta a Foggia e dalle parole di Luciano Emmer nei suoi confronti.
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