Ecco com’era la Casa del Contadino

Grazie a Tommaso Palermo, si arricchisce di un ulteriore e significativo tassello il mosaico della ricostruzione, purtroppo solo virtuale, della Casa del Contadino (attualmente Camera del Lavoro della Cgil) pesantemente danneggiata dai bombardamenti della estate del 1943.
Studioso attento ed approfondito di questa tragica pagina della storia foggiana, Palermo mi ha inviato una fotografia aerea che consente di definire con molta precisione quanto pesanti furono i danni provocati dalle bombe alleate.
La foto è stata scattata proprio nel corso delle incursioni aeree, probabilmente qualche istante prima che il palazzo venisse colpito. Vi si vede (l’ho evidenziato in rosso) distintamente, al centro della foto, l’edificio. In praticamente, le bombe lo distrussero per oltre la metà.
La foto è particolarmente suggestiva perché consente anche di farsi un’idea di come fosse la zona del Piano della Croce (o Piano delle Fosse) prima degli interventi di urbanizzazione che cominciarono proprio con la costruzione della Casa del Contadino. [Altre fotografie nel seguito dell’articolo].

Non erano stati ancora costruiti né il Palazzo Perugini, né i palazzi tra via XXV aprile e via della Repubblica.
La fotografia qui sopra (anche questa, come l’ultima, messa a disposizione da Tommaso Palermo), venne scattata dagli americani del 463° Gruppo Bombardieri stanziato al Campo Celone. 
La didascalia chiarisce anche il reparto autore del raid che provocò la quasi totale distruzione dell’immobile. 
Vi si vedono le due statue che adornavano l’ingresso della Casa del Contadino, che era su Piazza della Croce, e non come adesso su via della Repubblica

Di particolare suggestione l’ultima foto,  che era stata messa in vendita su Ebay qualche tempo fa, e che è stata recuperata dal mai troppo lodato Comitato per il monumento alle vittime dei bombardamenti del 1943. Scattata dalla prospettiva della statua documenta i danni impressionanti che vennero patiti non soltanto dalla futura Camera del Lavoro della Cgil, ma anche dall’Istituto Concettina Figliolia, che ospitava ed ospita tuttora le Suore Canossiane.
Ringrazio molto l’amico Tommaso Palermo per i contributi che offre con tanta puntualità e sensibilità cultura all’approfondimento della storia della città di Foggia. La vicenda del “recupero di memoria” attorno alla Casa del Contadino dimostra una volta di più che una public history foggiana è possibile. Doverosa. Necessaria.

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Author: Geppe Inserra

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