di Nico Baratta
«Eri e rimarrai un grande. Eri e rimarrai unico. Eri e rimarrai uno dei miei amici più cari. Il mio cuore è affranto ma gioisce perché sa che ora sei li, da Lui, e con Lui veglierai su di noi per guidarci. Giacomo ti abbraccio con immenso amore fraterno. Ciao Fra’».
Con questo messaggio ho voluto salutare l’amico Fra’ Giacomo Teofilo, Frate Minore della fraternità di San Pasquale in Foggia, presidente dell’Associazione Onlus Le Crune di Foggia, ma soprattutto amico fraterno. Nel silenzio se n’è andato. Quel silenzio che solo pochi riuscivano a rendere messaggio di fratellanza e giustizia. La sua dipartita, avvenuta l’11 gennaio 2016, ha colto di sorpresa molte persone; solo poche lo hanno ringraziato per il suo instancabile ed energico volontario lavoro sociale nel volere una città più accessibile. Le istituzioni locali hanno taciuto, neanche un “R.I.P.” a testimonianza per la perdita di un concittadino che su quattroruote scuoteva gli animi dei più pietrificati cuori eletti per rendere migliore la società, una città.
Giacomo o Fra’, per me perché amico fraterno, era malato di sclerosi multipla e viveva sulla sua fedele carrozzella. Da un po’ di tempo la sua salute cagionevole lo aveva costretto a cure straordinarie ospedalizzate. Non ce l’ha fatta in questa vita, ma riuscirà in quella eterna perché come diceva sempre lui “Io esisto”.
“Una città accessibile” era il suo sogno. Una città a misura di persona, normodotata e disabile, giacché per lui le barriere non erano solo architettoniche, bensì mentali di chi progetta luoghi senza tener conto delle necessità di chi è meno fortunato di altri.
«Abbattere le barriere psicofisiche, quelle architettoniche che ci bloccano, come previsto dal DPR n.503 del 24 luglio 1996), è un dovere delle Istituzioni ma soprattutto un atto di legalità amore e civiltà», questo il mio sunto di un progetto che con Giacomo e tante altre brave persone promuovevamo affinché Foggia, ma non solo, potesse diventare una città accessibile a tutti e senza difficoltà preconfezionate da facili e celeri soluzioni progettuali.
Il 22 dicembre 2013, presso l’associazione Le Crune, si svolse il convegno “CITTÀ ACCESSIBILE …un progetto per abbattere le barriere”. A quell’incontro, oltre gli amici e chi sosteneva il progetto, parteciparono alcuni esponenti della politica locale che dovevano farsi promotori e poi attuatori delle idee esposte. Ebbene, da allora le barriere architettoniche sono aumentate invece di diminuire. Fu realizzato anche un video per ravvivare cuori cementati dall’eterna solitudine egoistica di chi crede che esista solo il suo orto. Il video visionabile su youtube al link: https://youtu.be/J5y4I5k3oR0?list=P… è un insieme di immagini e clip di un progetto in allestimento dall’associazione Le Crune. Come esempio fu presa una cittadina del territorio barese che aveva iniziato ad abbattere barriere e costruire nuove infrastrutture senza di esse. Con “Operazione Rampe Libere”, un progetto formulato dall’associazione Le Crune nel 2008, si voleva, e si vorrebbe se le istituzioni ascoltassero, liberare le città da quegli ostacoli che una persona su sedie a rotelle affronta nel quotidiano, ostacoli creati da noi, con il non rispetto delle più elementari regole di civiltà e rispetto delle leggi. Era un progetto di idea di libertà, un’occasione di emancipazione a modelli sani di società per una polis civile e rispettosa delle diversità sia abili e diversamente abili, ognuno con una precisa identità e collocazione. Per Fra’ Giacomo era una forma di lotta pacifica ma sostanziale, un fideiussore solidale che ha lo scopo principale nel rispetto della Costituzione Italiana e della legislazione in vigore su materia di disabilità e vittime di discriminazione. Oserei definirla una lotta tout-court nei confronti di cittadini maldestri e incivili, automobilisti arroganti e istituzioni distratte poco inclini all’abbattimento delle barriere fisiche e psicologiche nel godimento dei diritti civili, politici, economici e sociali come sancito dalla Costituzione (Art. 3).
Ma Giacomo non c’è più. Il guerriero pacifico ma “urlatore” di legalità, uguaglianza, giustizia, ha lasciato a noi la sua missione. L’associazione Le Crune andrà avanti e con essa noi amici di Giacomo, poiché l’abbattimento delle barriere architettoniche è una missione che solo chi vive sulla sua pelle riesce a comprendere e chi le condivide nell’aiuto fraterno e senza ritorno alcuno. “Operazione Rampe Libere” per una “Città Accessibile” può essere ancora riattivato: rilevare la situazione dei marciapiedi della città su quanto riferisce la legge sull’abbattimento delle barriere psicofisiche (DPR n. 503 – 24 luglio 96), documentarle visivamente con foto e video, evidenziare il disagio dell’accesso sul marciapiede del “cittadino carrozzato”, rendere noto le pendenze delle rampe, secondo le norme – coadiuvati da un architetto urbanista – per probabili interventi, pubblicare una mappa della città per percorsi preferenziali ( …il carrozzato non deve percorrere la strada poiché è riservata al traffico cittadino), sono solo alcune delle operazioni che include il progetto. Certo, educare l’automobilista indisciplinato a non parcheggiare sulle rampe e sui marciapiedi, ricordare al progettista “disattento” che un’infrastruttura deve essere utilizzata anche da chi è “carrozzato”, sensibilizzare chi è addetto al controllo e rispetto delle leggi stradali e dei malfunzionamenti strutturali di infrastrutture per disabili, sarebbe un punto iniziale e importante che produrrebbe più “Cultura Civica”.
Fra’ Giacomo Teofilo ci credeva e con lui noi. Sarebbe ora che ci credessero anche chi ha ascoltato le sue continue richieste ed è sempre rimasto in silenzio, quell’assordante silenzio che ora sta diventando un grido di aiuto da molti nostri concittadini carrozzati e diversamente abili.
Ad Maiora!
Nico Baratta
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