Non si lascia pregare, Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e paesaggistici del MiBACT, Rettore emerito dell’Università degli Studi di Foggia e Presidente della Fondazione Daunia Felix.
Lo provoco affettuosamente sulla crisi della Biblioteca Provinciale di Foggia, commentando con qualche perplessità un post sul suo profilo facebook, in cui Volpe aveva commentato in termini entusiasti il pingue stanziamento di fondi (13 milioni) per il restauro della Domus Aurea, la splendida reggia di Nerone.
Ne è scaturito un botta e risposta che volentieri giro a lettori ed amici di Lettere Meridiane, per ulteriori considera
zioni e commenti sull’argomento, nella speranza che in tanti raccolgano l’invito alla discussione lanciato dall’esimio archeologo.
Geppe Inserra: Sì, caro professore, si restaura la Domus Aurea, ma intanto si lascia colpevolmente morire la cultura nella periferia dell’impero, come dimostra la vicenda della biblioteca provinciale di Foggia e più in generale di tutte le istituzioni culturali collegate alle province soppresse. La cultura non è un fiore all’occhiello della classe dirigente, ma qualcosa che dovrebbe sempre cominciare dalle periferie, per impedirne la disgregazione e l’alienazione totale. Perdonami, ma le politiche culturali del governo Renzi mi convincono assai poco. E – ti scongiuro – almeno tu conserva il tuo senso critico.
Giuliano Volpe: Caro Geppe , finora l’unica proposta seria e concreta per salvare e rilanciare la Biblioteca Provinciale di Foggia viene dal MiBACT che si è dichiarato disponibile, da mesi, di farsi carico di 14 su 18 biblioteche provinciali, sostenendo i costi di funzionamento e acquisendo tutto il personale. In periferia, scusami caro Geppe, sento finora, come sempre, chiacchiere, promesse, lamentele, polemiche. Spero solo che dopo la recente positiva mobilitazione non si sgonfi tutto e che ognuno faccia la sua parte sostenendo concretamente le attività della Biblioteca, anche se dovesse essere, come io spero, nazionalizzata. Gli ultimi finanziamenti, 300 milioni, sono quasi tutti destinati alla ‘periferia’; le regioni meridionali hanno a disposizione nei prossimi anni 490 milioni del Pon cultura e sviluppo, e vedremo come sapranno spenderli (spero non come è già avvenuto realizzando musei senza uno straccio di progetto culturale, senza personale adeguato, senza idee, senza un progetto di gestione, ma solo riempendo le sale con vetrine e reperti o quadri! facciamoci un giro anche nella nostra provincia). Sulle politiche culturali (anch’io non condivido molte cose e cerco di proporre soluzioni più coraggiose e innovative). Discutiamone.
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