La crisi che ha bloccato ormai da molti anni lo sviluppo della Capitanata è determinata in larga parte dall’inceppamento del processo di infrastrutturazione del territorio, che era stato particolarmente dinamico, almeno fino agli anni Settanta del secolo scorso. Poi, le opere pubbliche in corso di realizzazione si sono bloccate. Quelle progettate, non sono mai state cantierizzate.
Per tutto questo, il Masterplan per il Mezzogiorno annunciato dal Governo, che sta muovendo i suoi primi passi, rappresenta per la provincia di Foggia l’ultima spiaggia per frenare un processo di marginalizzazione dalle direttrici dello sviluppo regionale, meridionale e nazionale che potrebbe diventare irreversibile. Piaccia o non piaccia, sarà questo lo strumento che convoglierà e indirizzerà gli investimenti nel Mezzogiorno nei prossimi anni.
Se ne parlerà domani pomeriggio al Museo Civico di Foggia, grazie alla tavola rotonda promossa dalle associazioni Lavoro&Welfare e Capitanata Futura. Un appuntamento da non perdere.
Di seguito, l’interessante riflessione sul Masterplan e sulle opportunità che si aprono per la provincia di Foggia in questa nuova stagione dell’intervento nel Mezzogiorno di Salvatore Castrignano, tra i promotori dell’iniziativa. Appuntamento per domani alle ore 17.30, Sala Mazza del Museo Civico.
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Il 4 novembre la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato l’annunciato MASTERPLAN PER IL MEZZOGIORNO, uno strumento di programmazione di grande importanza che indica e promuove, dopo quindici anni di completa assenza di iniziative in proposito, interventi di rilievo per lo sviluppo infrastrutturale e produttivo, quindi conseguentemente per la creazione di nuova occupazione nelle Regioni del Sud.
Tra gli elementi cardine del Masterplan vi è il ritorno al coinvolgimento degli attori territoriali, che fu la chiave di volta della stagione migliore del primo governo Prodi, nella seconda metà degli anni ‘90 quando, per la prima volta dopo decenni, il Mezzogiorno sorpassò le altre aree del Paese in termini di
crescita.
Il Masterplan indica inoltre i principali settori (agroindustria, turismo, aerospazio, elettronica, siderurgia, chimica) sui quali sostiene voler puntare per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno, orientando sugli stessi le risorse che si renderanno disponibili e che si baseranno su una capacità di spesa di 95 miliardi in otto anni, che diventano 112 con i residui della programmazione 2007-2013. Già per il 2016 le otto Regioni del Mezzogiorno potranno impiegare e spendere 7 miliardi per sostenere interventi infrastrutturali e di sviluppo.
Un ulteriore aspetto decisivo in proposito è l’impegno a voler rafforzare le attività manifatturiere e le politiche industriali nelle aree già interessate da processi di insediamento produttivo (in Capitanata abbiamo, per citarne alcune, quelle di Manfredonia e di Ascoli-Candela).
Il Masterplan indica come elemento strategico l’efficienza del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno e prevede investimenti consistenti in tal senso su mobilità e intermodalità, banda larga, energia.
Altro fattore di rilievo su cui punta il Masterplan è quello della maggiore efficacia dei servizi pubblici ai cittadini, da realizzarsi favorendo l’aggregazione dei soggetti pubblici e privati coinvolti.
Il Masterplan evidenzia inoltre come fattore da considerare, nel quadro delle scelte di investimento, il rispetto delle peculiarità territoriali, approccio che valorizza l’azione dei sistemi territoriali nella definizione delle proposte relative alle rispettive aree (dunque al rispetto della compatibilità ambientale nelle attività produttive e alla salvaguardia delle risorse naturali).
Gli interventi prioritari e trainanti sui quali orientare nei territori le risorse del Piano del Governo risulteranno da appositi PATTI per il Sud (8 per le Regioni interessate e 7 per le rispettive aree e Città Metropolitane), da realizzarsi, negli obiettivi del Governo, entro la fine di Dicembre 2015.
Insomma per il Mezzogiorno, per la Puglia e per la Capitanata, è il momento per risalire sul treno dello sviluppo.
È quindi necessario rimodulare e sostenere con chiarezza la visione condivisa delle priorità utili a tutto il nostro sistema territoriale, facendole diventare parte sostanziale del Patto che la Puglia sottoscriverà entro i prossimi due mesi con il Governo. Per parte nostra abbiamo cercato di contribuire a questo percorso e all’individuazione delle priorità (in ultimo proprio nell’editoriale della Newsletter del mese scorso).
Peccato che si sia fatto passare più di un anno da quando, con il Protocollo del 25 luglio 2014, avevamo positivamente convenuto sulle modalità di anticipare questo percorso. La Capitanata poteva già aver completato il compito che oggi deve necessariamente fare in poche settimane! Non vi è dunque tempo da perdere. Bene hanno fatto Confindustria e Sindacati a mettere mano nei giorni scorsi al percorso di una nuova fase di programmazione territoriale. È un lavoro che dovrà necessariamente prevedere ora il coinvolgimento delle Istituzioni.
Probabilmente su alcuni aspetti del Masterplan occorreranno maggiore chiarezza e opportune integrazioni, come sulle dinamiche decisionali, che a nostro avviso non possono essere affidate all’esclusiva competenza del governo nazionale e delle sue strutture di riferimento, nonché sulla necessità di puntare al rafforzamento degli automatismi come il credito di imposta e la decontribuzione, per favorire le assunzioni.
Spetterà comunque soprattutto al dinamismo degli attori in campo adeguare i contenuti e gli interventi previsti. Resta il valore strategico di un programma che finalmente mette al centro dell’impegno istituzionale e politico nell’imminente futuro e per i prossimi anni, azioni e cospicue risorse indispensabili a ridare slancio e dignità al Mezzogiorno.
Salvatore Castrignano
Staff Settore Politiche del Lavoro
Provincia di Foggia
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