In diversi anni di frequentazione di registi e direttori della fotografia, ho imparato che il paesaggio più amato dagli uomini di cinema, tra i diversi offerti dalla Capitanata, è il Tavoliere: per la sua luce, innanzitutto, per i suoi colori cangianti a seconda delle stagioni, per le sue atmosfere.
Il Gargano ed i Monti Dauni hanno una loro bellezza conclamata ed evidente. La bellezza del Tavoliere è quella che non t’aspetti: devi scoprirla e percepirla da una prospettiva e con uno sguardo che non sono mai banali, né scontati.
Questa precisa sensazione ho avuto la prima volta che ho visto la splendida rappresentazione del Tavoliere di Puglia che si trova ne L’Italie di Jules Gourdault, un viaggiatore francese dell’Ottocento. Il disegno è una toccante manifestazione di quel gusto e di quella sensibilità romantica che in quel secolo trovò nel Mezzogiorno italiano uno dei suoi palcoscenici più spettacolari e naturali. Questo il regalo di oggi per gli amici e i lettori di Lettere Meridiane, che possono scaricare e stampare il disegno ad alta risoluzione, cliccando qui.
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Vi segnalo che la bella immagine dell'artista francese è bene descritta nel passaggio che segue, tratto da "Recupero e valorizzazione del tratturo Pescasseroli-Candela" (pag. 15):
(…) Del Tavoliere ci fornisce una bella immagine l’opera di Jules Gourdault,
celebre viaggiatore francese, autore, tra gli altri, del volume L’Italie illustrée de 450 gravures sur bois, pubblicato nel 1877, che contiene una serie di illustrazioni tratte da incisioni su legno. Lo scorcio rappresenta visivamente la descrizione del paesaggio osservato entrando nella pianura, provenendo dal ponte di Bovino.
È un panorama piatto, appena solcato da terrazzamenti bassi, che ricordano quelli della campagna di Roma. Il Tavoliere si estende, in Capitanata e parte della provincia di Bari, per venticinque leghe di lunghezza e dodici circa di larghezza. Arida d’estate, la pianura si copre d’inverno di folta vegetazione su cui, numerose, vengono a pascolare le mandrie scese dalle vicine montagne. […] I capi di
bestiame, che migrano in questa regione, la quale vive quasi esclusivamente di pastorizia, si contano a milioni.
È significativo che in primo piano venga rappresentato un pastore con il
gregge, mentre sullo sfondo si leva il profilo del Vulture, tante volte descritto come limite visivo del Tavoliere, che qui ha le sembianze di un mare immobile e vastissimo. (…)".
Il testo citato fa parte dell'ottima Relazione Generale al Progetto Pilota del Piano Paesaggistico Territoriale della Provincia di Foggia di qualche anno fa. Dirigente del Piano era, all'epoca, l'arch. Stefano Biscotti.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)