C’è un aspetto particolarmente amaro della vicenda che ha visto i preziosi exultet di Troia esclusi dai materiali promo-pubblicitari del Progetto di eccellenza turistica dei Monti Dauni. A destare perplessità e stupore non è solo l’opportunità di promozione sfumata, ma la perdita di senso dei preziosi rotoli, nati come strumento di comunicazione, ma adesso sottratti alla comunicazione.
Aspetto che viene sagacemente messo in luce in un commento alla lettera meridiana di ieri da Giovanni Rinaldi che scrive: “strano destino per dei documenti che sono nati proprio ‘per comunicare’, con le immagini e le figurazioni simboliche, rivolte appunto verso la platea dei fedeli. Perdono una grande occasione.”
Questa funzione degli exultet viene messa in luce dagli stessi autori di questi preziossimi rotoli. Nella immagine che illustra questo post, tratta dal terzo exultet di Troia, vediamo raffigurato la proclamazione della Pasqua, l’esortazione alla gioia, dall’ambone di fronte alla comunità riunita.
Una funzione adesso negata, come afferma anche Francesca Capacchione: “Cecità! Privati della loro originaria funzione, è così che si inizia a perdere il valore culturale di questi manufatti.”
Parecchio stimolante è anche il commento di Santa Picazio, responsabile dell’Archeoclub di Foggia: “Eccesso di tutela o desidero di esclusività? Non è giusto privare coloro che non avranno mai l’opportunità di andare a Troia di poterli ammirare almeno virtualmente. Ci dimentichiamo spesso degli andicappati, degli anziani e di coloro che, forse, economicamente non potranno mai permetterselo.”
Bella l’idea dei beniculturali come “bene comune” che affiora anche dalle considerazioni di Antonio del Vecchio, giornalista, già responsabile del Centro Servizi Culturali di Foggia: “Quando si dice che la crisi siamo noi, è vero e di più. Non sappiamo, né vogliamo valorizzare i nostri beni culturali. Tanto vale anche per i personaggi, a conferma dell’antico motto latino: “Nemo propheta in patria!” Sono sempre gli estranei a scoprirli e a tenerli su. Ieri il caso Padre Pio, il Paleolitico di Paglicci, ecc. Oggi sono gli “Exultet” di Troia. Domani chissà…”
Una bella notizia giunge invece dal responsabile dell’Archivio di Stato di Foggia, Viviano Iazzetti: “A breve sarà consultabile online – annuncia Iazzetti – la preziosa cartografia storica dell’Archivio di Stato di Foggia (oltre 4000 documenti). È un modo diverso, al passo con tempi, di interpretare la funzione pubblica e culturale del documento antico.”
Sono assolutamente d’accordo con Iazzetti, peccato che a Troia non la pensino come lui.
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