Una volta tanto non hanno vinto loro, i vandali, i balordi che fanno a pezzi la città e danno ragione a quanti vorrebbero scappare via.
Questa volta ha vinto una città che si è mostrata finalmente civitas. La statua del viaggiatore è tornata al suo posto, in piazzale Vittorio Veneto, dopo il restauro promosso dal Rotary Club di Foggia. che l’anno scorso aveva già curato la posa in opera della bella opera d’arte, davanti alla stazione ferroviaria..
Il presidente Giulio Treggiari è stato di parola. “No pasaran”, aveva detto quando il Rotary aveva deciso di farsi carico del restauro della statua, prima presa di mira dai vandali, quindi utilizzata come cestino portarifiuti. “Non vinceranno i vandali, la restauriamo e poi ritornerà al suo posto.”
E così è stato. Da un paio di giorni, l’opera è stata ricollocata nel piazzale, e la speranza è che questa volta sarà il fiore all’occhiello di una piazza che si sta rifacendo il look e che sembra destinata a diventare ancora più strategica e frequentata con la prossima apertura del terminal bus.
Ritorno a casa – si chiama così la scultura, realizzata dallo scultore Leonardo Scarinzi – è un’opera particolare. Qualcuno l’ha definita un’opera da strada e così è: una statua senza piedistallo, senza alcune motivo ornamentale, un’opera d’arte che si offre per quella che è, nella sua immediatezza e che lancia un messaggio importante: la bellezza del nostos, del ritorno a casa. La piazza che diventa casa, e che avrebbe dovuto stringere il viaggiatore tornato a casa in un abbraccio e che invece l’ha oltraggiato. E per questo la lotta civica ingaggiata dal Rotary è ancora più significativa.
A dare l’annuncio sul suo profilo Facebook è stato Treggiari in persona, con la foto che illustra questo post. Si sono subito scatenati i commenti. Gloria Fazia, direttrice del Museo Civico, si rivolge idealmente allo stesso viaggiatore: “fai il duro”. “Gioia”, scrive invece Gianni Pellegrini, docente foggiano emigrato lo scorso anno al Nord.
L’autore ed attore teatrale Giovanni Mancini scherza come sempre: “Proprio ieri mattina mi chiedevo se fosse emigrato definitivamente o fosse ritornato. Bentornato e ….teniamolo d’occhio”.
Ubaldo Urbano, apprezzato artista, scrive semplicemente “Bentornato, tuteliamolo”. Gianluigi Cutillo porge i ringraziamenti al Rotary a nome del comitato di quartiere.
Camillo Maruotti sintetizza uno stato d’animo che serpeggia in tutti i commenti: “È ora che ognuno di noi si faccia carico di controllare sempre che nessuno la danneggi e in tal caso riprendete il “malfattore”. Basta un urlo, una foto. deve essere la nostra coscienza di cittadini a preservarla…”
Infine Cesare Rizzi, che dopo aver scherzato scrivendo; “sono contento, proprio ieri pensavo o’ cumbarille.. avevo (quasi) perso ogni speranza ora andiamo avanti…” rilancia il grido di battaglia di Treggiari: “No pasaran“.
Forse, la battaglia per una città migliore si può vincere.
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