Il circolo vizioso che sta avvelenando il Mezzogiorno

Crocifisso Aloisi, definito da Pino Aprile, infaticabile attivista su temi ambientali e meridionalisti, ha condiviso sul mio profilo facebook un’approfondita riflessione sulla classe dirigente meridionale, e sulle responsabilità che essa ha nell’aggravamento o nella mancata soluzione della questione meridionale. Con il suo consenso (e lo ringrazio per questo) condivido a mia volta le sue riflessioni con gli amici e i lettori di Lettere Meridiane.
La riflessione dell’amico Aloisi è attualissima, alla vigilia di quel masterplan per il Mezzogiorno che dovrebbe rappresentare una svolta nelle politiche meridionalistiche del Governo, ma che – se non si cambierà registro e metodo nel modo di far politica  a Sud – , corre il rischio di risolversi nell’ennesima beffa.
Leggete, riflettete, commentate.

* * *

Aderire alla tesi del Sud sprecone, destinatario di chissà quali ingenti risorse pubbliche, (da dimostrare con i fatti, i numeri
), ha fatto la fortuna di moltissimi ‘ggiornalisti’ e commentatori
nazionali. Addossare poi le colpe delle proprie disgrazie ai meridionali
stessi, è la quadratura del cerchio per questi professionisti
dell’inganno. Aderire a questa tesi, poi, se lo si fa da Sud, garantisce
SEMPRE un posto al sole. Ti ospiteranno nei salotti televisivi e i
tuoi articoli saranno pubblicati sui maggiori quotidiani locali e
nazionali. Addirittura ti inviteranno nelle convention di partito per
(s)parlare, da esperto, del tuo Sud. Per questi nostri conterroni, la
Questione Meridionale è un vero affare .

L’elettore meridionale è stato sempre messo di fronte ad un bivio: non
votare (e, ogni volta, sono sempre di più che non votano, siamo al
40/45% di non votanti) , oppure votare il meno peggio, ma si è sempre
trattato di ascari venduti, imposti dalle segreterie nazionali, scalando
a ritroso le varie piramidi partitiche. Vengono imposti solo se e solo
perché funzionali al sistema di sfruttamento e distrazione continua di
risorse da Sud. Quanto più sono fedeli a questo vecchio andazzo, più
avranno in cambio potere. Potere per ricattare quanti più elettori
possibili. E il giro ricomincia. Quanto più sono fedeli e traditori (con
noi), tanto più avranno possibilità di essere ricandidati o
ricompensati con incarichi vari in altri enti.
La classe politica
meridionale determina poi, con lo stesso principio, cioè fottere e
depredare per se è per gli amici, e gli amici degli amici, la classe
dirigente. Si accontentano e accontentano i loro vassalli, con le
regalie che giungono in periferia. Il famoso osso (trappola da
sottosviluppo). Le segreterie nazionali tutto ciò lo sanno benissimo ma
non muovono un dito . Anzi, vanno pure in Tv nei talk show famosi ed in
fascia alta d’ascolto ed accusano i meridionali di stare così male per
colpa della classe politica e dirigente che ci ritroviamo. Cioè quella
che loro stessi ci impongono con i loro intermediari locali. Vanno in
Tv e a quanto pare riescono a convincere un sacco di gente, anche gli
stessi meridionali costretti ad emigrare, vittime essi stessi di questo
sistema.
Crocifisso Aloisi

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Author: Geppe Inserra

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