Nell’immaginario collettivo, all’idea di campagna si associa spesso quella di passato. Ma così non è quando parliamo dell’hub rurale VaZapp , protagonista in queste settimane di una iniziativa che ha scosso il mondo agricolo pugliese, e non solo, con la raccolta di firme on line per tutelarei produttori di pomodoro vessati dalle industrie di trasformazione, e nello stesso i lavoratori dei campi, troppo spesso sfruttati, quando non addirittura schiavizzati.
VaZapp è il primo hub rurale in Puglia, voluto dall’indimenticabile don Michele de Paolis,
sacerdote salesiano volato in cielo lo scorso ottobre e che all’età di
93 anni amava leggere libri sul tablet e scrivere post su Facebook.
VàZapp’ nasce nell’Azienda Agricola “Cascina Savino”, al suo interno ci
sono spazi di coworking dove ci si incontra per ascoltare gli
agricoltori, per creare eventi su agricoltura sostenibile e innovativa,
workshop e format. Il prossimo step sarà quello di costruire una serra
al cui interno si coltivino idee, con tavoli sedie e connessione a
internet.
Intanto la sfida lanciata da
VàZapp valida i confni provinciali, ed approda ad una ribalta d’eccezione, la Fiera del Levante. Nel giorno dedicato ad Antonio Facenna, il padiglione della Regione Puglia ospiterà i ragazzi dell’hub ruralee foggiano con il loro format motivazionale.L’appuntamento omenica 20 settembre, Padiglione D152 Regione Puglia (ingresso Fontana Monumentale), dalle ore 16 alle 18 Agorà della Participazione, appuntamento con #fuoridallacassetta – Sogni, innovazione e zappe, il format motivazionale ideato dall’hub rurale foggiano VaZapp.
La sfida è intrigante: “I sogni si sa, hanno bisogno di tempo
e passione per uscire dal cassetto ed essere realizzati. Ma se li si tiene
nelle cassette, vengono fuori con molta più energia. Su questo filosofia si fonda il format motivazionale dell’hub rurale Vàzapp: tirare i sogni fuori delle cassette. Per raccontare le storie, ascoltare i
dubbi e i tormenti e tramutarli in opportunità.
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Condivido con sentimento il tuo articolo sull'Hub rurale anche perché si parla del suo "creatore" è il grande ed umile sacerdote salesiano, Don Michele De Paolis, con il quale ho condiviso, nel decennio '70 -'80, come operatore culturale del CSC, le tante iniziative e battaglie per la "resurrezione" di uno dei quartieri più problematici di Foggia, quale fu e forse lo è ancora il "Candelaro"