Foggia-Juve del ’93: la verità sulla lite in tribuna

Puntuale come un cronometro svizzero, e come s’addice a un fine affabulatore che fa della memoria la materia prima della sua narrazione,  Giovanni Cataleta aggiunge interessanti dettagli a quanto ho scritto a proposito del diverbio che vide protagonista l’allora presidente della Juve, Giampiero Boniperti, nell’intervallo della partita Foggia-Juve del 12 settembre 1993, passata agli annali del calcio per aver coinciso con l’esordio nella massima divisione di Alex Del Piero.
Premetto che Giovanni ha ragione. C’ero anche io in tribuna quella domenica, e fui materiale testimone di quell’episodio che nel post ho definito come una contestazione ai danni del dirigente bianconero. A essere precisi, non fu una vera e proprio contestazione, ma qualcosa di più, come, giustamente, ricorda Giovanni.
“Per la verità – scrive Cataleta -, non ci fu alcuna contestazione a Boniperti. Per essere stato a pochi metri dal battibecco, preciso che mentre il presidente della Juve stava abbandonando la tribuna, pochi minuti prima della fine del primo tempo, un noto commercialista foggiano gridò verso Boniperti: “Marisa, te ne vai già ?” Il dirigente bianconero, notoriamente, si irritava molto quando lo chiamavano con quel nomignolo, datogli da Benito Lorenzi, il popolare “Veleno”. Il soprannome “Marisa” era stato dato a Boniperti per i suoi boccoli biondi. Ricordo che fu un gustoso siparietto specie per la reazione di Boniperti che invitò il professionista foggiano a regolare i conti in separata sede.”

Le immagini, che ho estratto dagli highlight della Domenica Sportiva di quella domenica, parlano chiaro e confermano la perentoria reazione di Boniperti e l’invito rivolto all’autore dello sfottò di regolare la faccenda fuori dallo stadio. Altro calcio, ed altra umanità…

L’episodio ebbe però una rilevanza nazionale.
Beppe Capano, che curava il servizio televisivo per la Rai commentò: “Qualche gazzata in stile tutt’altro che inglese deve combinarla qualcuno in tribuna quando Giampiero Boniperti, come al solito, decide di continuare a soffrire via radio. È il primo juventino a mettere fuori la grinta giusta…”
Per i più giovani: gazzata si riferisce alle intemperanze di cui si rendeva spesso protagonista il grande Paul Gascoigne, che giocava in quegli anni in Italia e che sarebbe stato allenato, di lì a poco, da Zeman, alla Lazio.
Va detto comunque che gli animi sugli spalti durante la partita erano particolarmente accesi perché l’arbitro Amendolia aveva annullato una rete del tutto regolare del foggiano Bryan Roy, al secondo minuto del primo tempo.
Per quanto riguarda invece l’esordio di Del Piero, che dopo qualche settimana sarebbe diventato titolare inamovibile e quindi capitato della formazione torinese, l’amico Antonio Basta ricorda un episodio meno noto di quello raccontato nel mio precedente post, ma parecchio interessante, perché conferma il particolare legame, seppure soltanto statistico, che Del Piero ebbe con il Foggia: “In verità – scrive Basta a commento del post di Lettere Meridiane – Del Piero aveva già esordito contro il Foggia nel campionato Primavera che si giocava a Candela.”

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Author: Geppe Inserra

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