Piazza Mercato sta diventando sempre di più un luogo simbolico delle potenzialità e nello stesso tempo delle occasioni perdute di Foggia.
Amici e lettori di Lettere Meridiane la raccontano e ne discutono, con passione e con partecipazione.
Fa molto pensare la testimonianza in presa diretta di L.P., che in piazza Mercato ci abita, e che mi ha inviato una mail che offre uno spaccato vivace ma sotto alcuni aspetti inquietante della situazione di piazza Mercato: “Caro sig. Geppe, sono un residente di piazza mercato,
ho letto la sua lettera meridiana inerente proprio la piazza, mi è
sorta una domanda: ma lei c’è stato di recente a piazza mercato?
Se lo ricorda cos’era diventato il bubbone di ferro?
A me personalmente mi faceva schifo prima e mi fa più schifo ora!
Dopo il rifacimento della piazza le due strutture laterali sono state
abbandonate a se stesse, il festival Libando ci ha lasciato la
pavimentazione piena di macchie di olio ma la cosa che non sopporto è
che a piazza mercato tutto è permesso: ragazzi di ogni età vengono a
fumare canne a qualsiasi ora del giorno e della notte, si ubriacano
sfrecciano con scooter e spacciano droga, le cicchetterie restano aperte
e servono alcol fino alle 4 4:30 del mattino con musica alta. Da parte
mia ho sempre denunciato e continuerò a farlo ma non sempre c’è una
volante che può passare, ho provato a chiamare i vigili urbani ma hanno
paura a venire in piazza o sono troppo occupati a dire chiacchiere a due
passi dalla cattedrale. Abito in un palazzo storico e sotto di me ci
sono due cicchetterie che con la musica mi fanno tremare i muri! Le
sembra normale? Molti residenti si sono avviliti, non denunciano più. Ci
sentiamo abbandonati! IL VERO PROBLEMA È CHE LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE
COMUNALE NON FA RISPETTARE LE REGOLE! Ecco cosa manca a piazza mercato.
La volete trasformare in un contenitore culturale va benissimo ma ci
vogliono più controlli, sabato per esempio c’era la proiezione di un
film, ma veniva più volte interrotto da “ragazzini” senza casco sullo
scooter che correvano a destra e sinistra, c era un pub a piazza mercato
che aveva messo pure la musica, e gli spacciatori infastiditi che
urlavano contro gli spettatori, e non c’era nemmeno un vigile.”
non accadevano atti di vandalismo. Perchè, nell’inconscio, era un “luogo
di tutti”. Apparteneva all’anima di quella parte della città, dove, tra
l’altro, è nata e si è sviluppata Foggia.
sradicato, imponendovi una struttura “culturale” (cosa c’è di
‘culturale’ in un atto di violenza quale fu quello perpetrato da
Agostinacchio?) evidentemente innaturale in quel contesto mi fa venire a mente
quel che accade quando un fiume, un torrente, una fiumara vengono sottratti al
suo destino, attraverso la cementificazione o modificazione del suo corso.
Accade che la natura si ritorce contro. E lo abbiamo visto anche sul Gargano un
anno fa.
Treviso se – di colpo – i sindaci decidessero di eliminare le rispettive
“Piazza delle Erbe”! Nessuno deve permettersi di vandalizzare opere pubbliche, ma
quel che fu deciso a suo tempo a Foggia lo reputo molto più grave delle –
deprecabili – vandalizzazioni che, a più riprese, hanno riguardato Piazza
Mercato.”
avanti da anni…i ragazzi del Forum dei Giovani ed altre associazioni come
Scenaperta ed i Cicloamici hanno vissuto pienamente questa zona e le sue
problematiche. Positiva la videosorveglianza ma per il resto? Serve ancora
impegno da parte di tutti per risollevare le sorti di questa piazza. L’idea di
svolgere le attività di Antichi Mestieri per i ragazzi proprio in questo luogo
secondo me era molto positiva, ovviamente se attuata con criterio e spirito di
continuità.”
L’iniziativa degli Antichi Mestieri era stata promossa dalla giovane assessora alle attività produttive Jenny Moffa (recentemente sostituita dal sindaco Landella) che interviene nel confronto con un’analisi particolarmente lucida e approfondita: “Bisogna riempire il contenitore di contenuti – scrive l’ex assessora -,
bisogna rivivere la piazza. Creare attrazioni non estemporanee o meglio ancora
identificare la piazza con botteghe artigiane. Lo so non è facile, ma è necessario.
salvata dal degrado e all’interno si poteva collocare un museo delle tradizioni
contadine e la casa del “tarazzano” ( spiegherò appena possibile il
perché di tarazzano e non terrazzano),avrebbe rivalutato l’intera piazza,
attratto visitatori ad ammirarlo dall’esterno. Ma dopo anni di insulti alla
struttura realizzata dall’ Arch.Prof. Nicola Pagliara, l’abbandono al degrado
da parte di “Orazio c’è” e il “signor Foggia Capitale”,
arriva la demolizione ad opera dell’attuale sindaco Franco Landella,uno scempio! Il risultato? Qualche insignificante e fetecchia
manifestazione, una montagna di chiacchiere e il degrado è sempre lì, in una
città dove le volgari idee di un torcinellaro, contano più di quelle
inesistenti di sindaci , assessori e consiglieri comunali, che contribuiscono a
rendere sempre più rozza una città allo sbando totale.”
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