Ci sono gesti e immagini più eloquenti di mille parole. Nella scelta di farsi riprendere dalle telecamere di Unomattina sul terrazzo della propria abitazione, nel cuore di Foggia, Giuliano Volpe sintetizza con rara efficacia la sua idea di bellezza, ma anche il rapporto profondo che lo lega al capoluogo dauno, città in cui – lui barese di Terlizzi – ha scelto di vivere.
“Terrazza di casa trasformata in studio per il collegamento con Unomattina – racconta sul suo profilo facebook- . Qualche problema per la luce del sole nascente e per le campane, ma ho preferito, parlando di “musei aperti” non farlo nel solito studio con libreria da professore, ma all’aperto, con uno sguardo al centro storico e alla Cattedrale. Spero che anche questa scelta sia condivisa.”
Certo che è condivisa. Anzi, tanto di cappello a Giuliano Volpe, per come riesce a coniugare l’amore per la bellezza connaturato alla sua professione di archeologo, con l’amore per la bellezza – talvolta nascosta, più spesso negata – di questa città.
L’immagine del set svela una Foggia non non t’aspetti e un punto di vista – quello dei tetti e della terrazze – che andrebbe meglio valorizzato, indagato e conosciuto.
Quella terrazza, quello sfondo medievale, offrono un magnifico e inedito punto di vista sulla bellezza della città, spesso indicata dal Rettore emerito dell’Università di Foggia come una risorsa importante da investire per il suo futuro. Come non essere d’accordo? Come non condividere? Grazie, Giuliano.
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