De Tullio: quando la cittadinanza onoraria a Pasquale di Cicco?

Qualche tempo fa, molto volentieri ho sostenuto la bella iniziativa promossa da Maurizio De Tullio, per il conferimento della cittadinanza onoraria della città di Foggia a Pasquale di Cicco, studioso, saggista, per molti anni direttore dell’Archivio di Stato di Foggia. Centinaia sono stati gli amici e i lettori di Lettere Meridiane che hanno sottoscritto la petizione per sollecitare il Comune di Foggia alla concessione di un onorificenza che sarebbe assolutamente meritata.
E’ trascorso molto tempo, ma ancora poco si è mosso, in questa direzione. De Tullio torna sull’argomento con una nota, che pubblichiamo molto volentieri.

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Molti, sapendo dell’impegno profuso a suo tempo per la concessione della Cittadinanza Onoraria al dottor Pasquale di Cicco da parte del Comune di Foggia, mi hanno chiesto che fine abbia fatto quella proposta.

Colgo, allora, l’occasione per spiegarlo a chi lo ha chiesto e ai lettori di ‘Lettere Meridiane’ in particolare, che per primi hanno saputo della iniziativa e l’hanno sostenuta, firmando la petizione online gentilmente predisposta dal collega Inserra sul suo blog.
Agli inizi dello scorso mese di aprile contattai l’Assessore Comunale alla Cultura del Comune di Foggia, Anna Paola Giuliani, per segnalare la raccolta di firme – partita il 22 febbraio su ‘Lettere Meridiane’ – per la concessione della Cittadinanza Onoraria al dottor Pasquale di Cicco, insigne studioso della storia di Foggia e della Capitanata e pluridecennale, storico direttore dell’Archivio di Stato di Foggia e Lucera.
Pervennero circa 130 firme, quasi tutte espressione degli ambienti culturali, dell’Università, oltre che di studiosi e giornalisti, dalla provincia di Foggia e moltissimi anche da fuori regione.
L’Assessore Giuliani, che conosce e stima il dott. Di Cicco, si rese immediatamente disponibile a portare a termine l’iter della proposta da me avanzata. Mi chiese il materiale necessario per illustrare in dettaglio a Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale la citata personalità, che le feci pervenire immediatamente.
A metà maggio, visto che nulla o quasi si muoveva, inviai un paio di sms all’Assessore Giuliani la quale, cortesemente, mi rispose spiegando che il giorno dopo era impegnata a Bari ma che, appena tornata in sede, si sarebbe messa al lavoro per dar seguito all’iniziativa.
Da quell’ultimo sms, purtroppo, nessuna nuova comunicazione mi è pervenuta. 
Mi auguro che la proposta non resti chiusa nel classico cassetto per chissà quanti altri mesi, ora che Anna Paola Giuliani ha riottenuto l’incarico di Assessore alla Cultura assegnatole dal Sindaco Landella.
La vera speranza, però, è che non si avveri il passaggio ironico che lasciai nell’intervento inviato a ‘Lettere Meridiane’ per proporre la Cittadinanza Onoraria all’emerito Direttore dell’Archivio di Stato di Foggia, allorché scrissi “…Solo sui tempi ho qualche dubbio: non essendo Pasquale di Cicco un calciatore del Foggia, c’è il rischio che debba chiedere al Buon Dio un supplemento di vita terrena…“.
Era e voleva essere, naturalmente, solo una battuta che, insieme alla vignetta satirica che inviai sempre al blog di Geppe Inserra, a leggerle oggi hanno il sapore di un presagio. Il testo della vignetta, infatti, faceva dire all’ex Direttore dell’Archivio di Stato, Pasquale di Cicco, ritratto in forma caricaturale: “Io cittadino onorario di Foggia? E’ una proposta da mettere… in Archivio!”.
Nel frattempo – se può servire a far capire la tendenza – basti dire che da quando Gianni Pirazzini ha ottenuto la cittadinanza onoraria, il Comune di Foggia ha provveduto a consegnare nelle settimane scorse anche una targa di riconoscimento al (bravo) arbitro di serie A Stallone (figlio di Lucia Lambresa – ndr) ed ha ospitato in pompa magna la vecchia e nuova presidenza della squadra del Foggia, concedendo gli scranni assessorili a calciatori e manager e la poltrona della presidenza del consiglio al (bravo) capitano del Foggia Christian Agnelli.
Eppure pochi sanno che il dottor di Cicco è stato, in gioventù, un buon elemento nelle squadre della sua città, Maddaloni. Non solo. Aveva anche un ottimo controllo della sfera e sapeva colpirla con una tecnica in voga negli anni ’50 ma non facile, quella del tocco di palla “alla ungherese”. Troppo poco, evidentemente…
Cordialmente, ma con molta amarezza per una iniziativa che si riteneva realmente condivisa. (m.d.t.)

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Author: Maurizio De Tullio

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