Il 28 e il 29 maggio del 1951, il Giro d’Italia fece tappa a Foggia. Il capoluogo dauno ospitò l’arrivo della tappa da Napoli (con l’intensa scalata del “muro” di Gardinetto di cui ho parlato in questo post) e, il giorno successivo, la partenza di quella per Pescara che fu la più lunga dell’edizione di quell’anno della corsa rosa.
Faceva parte della carovana il campionissimo per antonomasia, Fausto Coppi, di cui ho pubblicato la foto che lo ritrae all’arrivo sul prato dello Zaccheria, dopo la volata che fu vinta da Giovanni Corrieri.
In un commento pubblicato nella bacheca del blog, Tommaso Palermo aggiunge, da par suo, alcuni particolari alla foto, svelando anche quale sia la bibita che Coppi sta sorseggiando, davanti all’obiettivo del fotografo: ”
Bellissima circostanza, di cui esiste – scrive Palermo – anche un altro scatto, effettuato a
breve distanza da questo. Dietro il braccio sinistro del campione (che
sta bevendo il noto Chin8 della Neri) si intravede il padre del dottor
Lucio Masullo che, infatti, ha incorniciato la foto nella sala d’attesa
del proprio studio. In quei giorni Coppi visitò anche Padre Pio a San
Giovanni Rotondo.”
L’altra foto di Coppi cui Palermo si riferisce è probabilmente quella che vedete qui a fianco, postata in un commento dall’amico Pino Del Grosso.
Come mi rende noto Maurizio De Tullio, la tappa foggiana venne anche immortalata dalla Settimana Incom dell’1.6.1951. Il popolarissimo settimanale, che veniva proiettato nei cinematografi e che sostituitva a tutti gli effetti l’odierno tiggì (allora la televisione ancora non esisteva) dedicò alle prime tappe della corsa rosa un servizio intitolato Il giro d’Italia da Roma a Foggia, che potete vedere sotto.Tanta attenzione a Foggia è dovuta probabilmente al fatto che in quegli anni la Settimana Income era diretta dal regista foggiano, Domenico Paolella, cui Maurizio De Tullio ha dedicato un e-book pubblicato da Lettere Meridiane (se volete, potete scaricarlo qui).
Guardate l’arrivo allo Zaccheria, perché ne vale la pena: le immagini della Settimana Incom mostrano le immagini dello stadio, quasi irriconoscibile, quando ancora non erano state costruite le curve.
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