Proprio nei giorni in cui Foggia riflette sul grido di dolore ed allarme lanciato dall’archeologo Giuliano Volpe, rettore emerito dell’università dauna, sullo stato di abbandono in cui versano i palazzi storici del capoluogo, ecco da Vico Garganico una iniziativa che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare alla tutela dei centri storici, inestimabile risorse di bellezza dei nostri paesi, attraverso la poesia.
Il Collettivo 088 ha letteralmente pavesato di poesia gli angoli più suggestivi e i palazzi più caratteristici del centro storico della cittadina garganica, uno dei più belli della Puglia, che versa in uno stato critico, purtroppo comune a molti centri storici della Capitanata, pur fregiandosi del marchio dei Borghi più belli d’Italia.
L’obiettivo di questa insolita operazione di arredo culturale è suggerire a quanti, turisti ma anche residenti, attraversano quei vicoli, di guardare con occhi diversi e più attenti quelle pietre che – come scrive il Collettivo 088 presentando l’album fotografico che illustra l’iniziativa – “non sono semplici pietre, da poter spostare, distruggere o abbandonare a proprio piacimento, senza una remora. Sono pietre che raccontano storie e tracciano strade da percorrere nella direzione “Futuro”. Queste pietre sono la carta d’identità di chi li abita. Non sono mute presenze ma il chiasso dei bambini e il vociare delle vecchiette. Sono più vive di certe persone, tipo quelle con la fissa dell’anticorodal o dei marmi o dei colori sgargianti. Sono pietre vecchie ma pulite nonostante l’immondizia onnipresente. Queste pietre non ci hanno mai abbandonato diversamente da come abbiamo fatto noi.
Queste pietre sono i centri storici del Gargano che anche se maltrattati sono bellissimi. Sono pietre che piangono perché tradite. Dedicargli delle poesie è stato un gesto consolatorio.
Abbiamo attaccato senza sporcare le pareti, delle poesie scritte su dei fogli nelle vie del centro storico di Vico del Gargano. Come si fa con la propria ragazza gli abbiamo dedicato delle poesie d’amore, ma anche poesie che parlano della bellezza dei borghi e versi dialettali per rimarcare la forza delle radici.”
“Chi conosce il centro storico di Vico – scrive ancora il Collettivo 088 – forse si sta abituando a vederlo così com’è, e il nostro intento è quello di far sostare queste persone a leggere tali fogli, per dare ai loro occhi una lente di lettura diversa. Di riempire gli occhi di poesia per fargli vedere la poesia di un centro storico che se curato come un’amante esplode di una bellezza che fa scoppiare i cuori.”
Sottoscrivo con entusiasmo, invitando gli amici e i lettori di Lettere Meridiane, se passano da Vico, ad immergersi nell’atmosfera del centro storico ammirandone gli scorci e leggendo le poesie che ne svelano il cuore antico.
A tutti giro l’invito ad imitarla e ripeterla in altri centri storici della Capitanata, lanciato dai promotori dell’iniziativa: “Prendete una poesia che adorate e dedicatela ad un angolo, una piazza, una porta del centro storico, di Vico ma anche di altri paesi. Ne hanno bisogno.”
Perché non provare a Foggia? Pubblicherò questa lettera meridiana nei gruppi del social network più sensibili a questo tema, nella speranza che i ragazzi del Collettivo 088 di Vico Garganico vengano imitati anche nel capoluogo dauno. Intanto, grazie al Blog del Gargano, Amara terra mia per aver diffuso questa splendida notizia.
[La foto è di La Margherita Casa vacanze, che l’ha pubblicata sulla pagina facebook del Collettivo 088, accompagnandola con questa bella didascalia: “A Vico del Gargano, nel centro storico… se cerchi la bellezza trovi la poesia. Ed è poesia averla pensata questa cosa, è poesia averla fatta. Non so di chi sia l’iniziativa. Trovo l’anonimato ancora più poetico. Grazie di questa poetica sorpresa.”]
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