Mi sarebbe piaciuto festeggiare le prime cinqucentomila “viste” di Lettere Meridiane simultaneamente al raggiungimento di questo traguardo, assieme ad amici e lettori del blog. Non ho potuto coronare questo desiderio perché, mentre si verificava la ricorrenza, mi trovavo ricoverato in un reparto ospedaliero, per giunta di terapia intensiva (ve ne parlerò, perché è un pezzo della Foggia bella che merita di essere raccontato).
Mezzo milione di pagine visitate, dunque. Anzi qualcuna di più. E non sono poche, se teniamo presente che era solo il 28 gennaio del 2014, quando festeggiavamo le prime centomila viste, ottenute in quindici mesi di pubblicazioni regolari. Nei successivi diciannove mesi, il dato è stato quadruplicato, così come sono sostanzialmente cresciuti i fan della pagina facebook di Lettere Meridiane (ad oggi 1.835), che è stata uno strumento di importanza nevralgica per estendere gli amici ed i lettori (se ancora non siete fan, andate alla pagina, e cliccate su mi piace).
Non nascondo di essere contento, e credo che gli stessi sentimenti siano provati da amici e lettori, che con i loro commenti, le loro opinioni, le loro condivisioni vi hanno contribuito in modo decifivo, dimostrando che il “passaparola”, il sentire comune rispetto a certi temi sono più efficaci degli algoritmi del social network.
Del resto, la scommessa iniziale di Lettere Meridiane stava proprio nell’idea di fare un blog orientato alla comunicazione, più che alla sola informazione. Favorire la circolazione delle idee, il confronto, la discussione, per far sedimentare una opinione pubblica, in grado di incidere sulla realtà, di costruire la polis.
Siamo sulla buona strada. Auguri.
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