Risolto (o quasi) il mistero della Veduta di Foggia

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Continua ad appassionare e a far discutere gli amici e i lettori di Lettere Meridiane il mistero della prospettiva della Veduta di Foggia pubblicata nell’Atlante illustrativo ossia raccolta dei principali monumenti italiani di Attilio Zuccagni-Orlandini ed Antonio Verico. [Vi ricordo che potete scaricarla ad alta risoluzione leggendo questo post, e nella versione a colori leggendo quest’altro post].
Un contributo importante alla soluzione del rebus giunge da Carmine de Leo, studioso ed autore di numerosi volumi sulla storia della città e della provincia.
De Leo ha ripubblicato quella stampa nella sua raccolta Storia e costume nelle stampa d’epoca, pubblicata nel 2001 da Inside srl editrice in Roma, con i tipi di Grafiche Quadrifoglio.
Ecco cosa scrive l’autore a proposito della veduta.

Da un disegno ottocentesco di F. Wenzel ed incisione di A. Verico la città di Foggia appare nella pianura Dauna con vista dalla via per Barletta e Bari; la città è disegnata con le figure ideali di alcuni dei suoi monumenti più importanti. Al centro, ecco il Duomo dedicato alla Madonna dei Sette Veli; verso destra, la chiesa ed i conventi di Gesù e Maria e forse di San Domenico.
In primo piano, è raffigurato un piccolo ponte in pietra che supera un torrentello; sulla strada per Foggia ecco disegnati alcuni carri e uomini in movimento che si avvicinano alla città, dopo aver superato sulla destra un capanno circondato da pochi e solitari alberi che si stagliano nella pianura che circonda la città.

Secondo de Leo, dunque, la prospettiva da cui la città è ritratta è quella meridionale. La rappresentazione non è fedele ma idealizza i diversi monumenti. De Leo aggiunge anche un particolare nuovo per quanto riguarda l’autore, che sarebbe F. (Franz) Wenzel e non Antonio Verico, che ne sarebbe invece l’incisore.
L’attribuzione è interessante perché Franz Wenzel, litografo svizzero che lavorò a Napoli dal 1829 al 1866, è noto per essere l’autore dell’Ingresso trionfale di Garibaldi a Napoli (custodito nel Museo Civico di Castel Nuovo, nella foto alla fine del post) e per la sua attività di direttore della Stamperia Reale,  dove svolse l’incarico di eseguire stampe dai disegni dal vero.
Diversi gli amici e i lettori che hanno contribuito con le loro osservazioni a cercare di collocare precisamente il punto di vista dell’autore dell’opera. Per comodità, pubblico l’immagine del post di ieri, con i riferimenti colorati.
Giuseppe Gramazio sostiene una tesi molto prossima a quella di de Leo: “la chiesa cerchiata in verde potrebbe essere quella del convento di Gesù e Maria, mentre l’altro campanile potrebbe appartenere al convento di S.Domenico o qualche altra chiesa nei paraggi, oppure il convento della Maddalena. Per quanto riguarda il ponticello e l’acqua sottostante credo che l’autore abbia voluto accorciare la distanza tra Foggia e il torrente Cervaro. E quindi rimango dell’idea che la stampa rappresenti una veduta di Foggia dalla strada per Bari, nella zona chiamata Pila e Croce.”
Interessanti le riflessioni di Carmela Noviello: “ma non saprei dire, certo la più possibilista è l’ipotesi di veduta da via Manfredonia e come dice Scarpiello prima era diversa Foggia…paludosa e forse altre chiese sono andate distrutte, ma non credo che l’incisore della stampa potesse prendersi troppe libertà.
Pasquale d’Onofrio pensa che la prospettiva sia quella dell’attuale Corso Roma, mentre Enzo Garofalo ritiene che non c’è nessun edificio che la identifichi al 100%, ma solo delle vaghe somiglianze.
Altri lettori sostengono l’idea di una rappresentazione piuttosto distante dalla realtà. Flora D’antonio: “a me sembra una visione poetizzata di foggia vista da porta Manfredonia”. Secondo Santa Picazio, “non può che essere una ricostruzione fantastica della realtà, assemblata in maniera approssimativa…”

Ciro Mitoli invece scrive: “il fiumiciattolo può essere un antico canale di scolo delle acque piovane che fino al 1955 esisteva in direzione sud ovest all’incirca in corrispondenza di viale Ofanto… ( vedesi cartografia del comune di foggia 1:5000 del 1955 usata poi per il prg rutelli.).
Alex De Muzio così ricolloca i diversi lugho evidenziati con i colori sull’immagine: GIALLO ABSIDE CATTEDRALE, ROSSO SAN GIOVANNI , VISTA DALLA VILLA COMUNALE…Anche se all’epoca doveva gia esserci l’istituto Concettina Figliolia ad offuscare San Giovanni …Per quanto riguarda il fiume, invece potrebbe trattarsi di un pantano.”
La discussione è ancora aperta.

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Author: Geppe Inserra

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