La boxe è la disciplina che ha vinto di più a Foggia, assieme alla scherma. E un giorno o l’altro si dovrebbe far mente locale sulle strane ragioni che portano i foggiani ad eccellere in particolare modo negli sport individuali e di combattimento.
Gli allori sono stati conquistati soprattutto dai pugili dilettanti, e valgano per tutti le medaglie conquistate alle olimpiadi di Los Angeles (bronzo) e alla coppa del mondo di Roma (oro), da Luciano Bruno, il boxeur foggiano che ha vinto di più e che tra i suoi ammiratori vanta nientemeno che Mike Tyson, come ho raccontato in una precedente lettera meridiana.
Per far fortuna a torso nudo bisogna emigrare. È successo negli anni Ottanta a Salvatore Curcetti, figlio di Paolo, olimpionico a Roma nel 1960, che dopo aver conquistato il titolo tricolore a Reims si aggiudicò la cintura continentale e a Capo d’Orlando vide naufragare il suo sogno di vincere il titolo mondiale.
Mentre la boxe foggiana ricorda con nostalgia i fasti d’un tempo, tocca ad un altro pugile foggiano costretto a cercare fortuna lontano dalla città natale portare in alto la luminosa tradizione.
Si chiama Andrea Scarpa, ha ventotto anni, e sabato scorso ha difeso con successo il titolo italiano dei superleggeri, battendo per ko alla prima ripresa lo sfidante Emanuele De Prophetis. Dopo 2’50”, un gancio preciso e potente ha mandato al tappeto l’avversario, e l’arbitro ha decretato la fine del combattimento e la vittoria prima del limite.
Andrea è al suo quarto titolo italiano nei professionisti. Il primo lo conquistò tre anni fa aggiudicandosi quello dei superpiuma, dopo una intensa carriera tra i dilettanti.
È nato a Foggia nel 1987 e se n’è andato quando aveva ancora pochi ricordi. Aveva sette anni quando si trasferì con la sua famiglia a Torino. Erano i tempi del Foggia di Zeman, e Andrea sperava di farsi un nome nel mondo del pallone, ma gli andò buca. Poi scopri la passione per la boxe grazie a uno zio, ex pugile, pure lui foggiano, che per la prima volta gli fece varcare le soglie della palestra. E niente fu come prima.
La fulminea vittoria di sabato scorso, che gli ha meritato da parte dei commentatori di Deejay Tv l’appellativo di “Demolition Man”, gli ha spalancato le porte per l’avventura europea. L’appuntamento col titolo continentale è per novembre: il match è stato inserito nel calendario di Torino Capitale Europea dello Sport e per Andrea si tratta di una occasione irripetibile, visto che potrà contare sull’appoggio dei suoi fan. Idealmente a tifare per lui dovremmo esserci anche noi foggiani. A Torino lo amano molto, ma lui non ha dimenticato Foggia, anzi, se la porta sempre nel cuore la sua città natale.
Al termine del match vittorioso di sabato sera, mentre gli veniva consegnata la corona di campione italiano dei superleggeri ha sfoggiato la splendida maglietta che vedete nella foto: “100% foggiano”.
Un esempio di orgoglio foggiano che ci giunge dal lontano Piemonte, da un ragazzo costretto a lasciare Foggia, ma che non ha mai smesso di amarla.
Dovremmo trarre esempio da lui. Forza Andrea.
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