È un angolo così carino e così insolito che non diresti che è Foggia. Anzi, la periferia di Foggia.
Siamo al Parco don Bosco di via Annino Gentile, parallela di via Lucera e praticamente biglietto da visita della città per quanti vi accedono dalla statale 17.
Un parco giochi ampio, ordinato, spazioso, con un prato ben curato, impreziosito dalla bella statua dedicata al fondatore dei salesiani e tutelato da un cospicuo impianto di videsorveglianza a scoraggiare atti di vandalismo, purtroppo sempre in agguato.
Questa oasi di pace sorge all’estrema periferia, e offre lo spettacolare panorama del Tavoliere incorniciato dal Gargano. A farmi scoprire quest’angolo intrigante della città sono stati i miei indomiti nipotini, durante una passeggiata domenicale in bici.
Il parco è circondato da un complesso di edilizia residenziale convenzionata, nato nell’ambito della riqualificazione di Borgo Croci, e testimonia in un certo senso che nel capitolo delle opere sociali realizzate in regime di convenzione con il Comune non ci sono soltanto abusi e brutture, ma anche begli esempi di arredo urbano, di funzionalità, di rispetto per la città.
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