Grazia Pia ci ripensa: “Grazie a chi, come me, non vuole arrendersi”

La comunicazione – quando è autentica, sentita, sofferta – produce cambiamento. Provoca coesione, solidarietà. Smuove le montagne. Poco conta se sia affidata all’immateriale leggerezza dei bit dei social network, o ad una stretta di mano che ti fa sentire il calore dell’altro. Ciò che conta è il messaggio, l’emozione, il valore che la comunicazione sincera riesce a trasmettere. Un abbraccio virtuale può essere caloroso, quanto uno concreto. E può innescare bellezza.
Ricordate la giovane imprenditrice di
Vico del Gargano che nei giorni scorsi aveva scritto a Teresa Maria Rauzino e a Domenico
Sergio Antonacci
una lettera cruda e toccante manifestando il desiderio di scappare, di fronte all’inciviltà, ai soprusi, con cui ogni giorno chi sceglie di restare nella terra dei propri padri deve fare i conti? Lo sfogo di Grazie Pia Vitillo non è rimasto inascoltato, Tanti, tantissimi le hanno manifestato la loro solidarietà e la loro vicinanza. L’hanno fatta sentire meno sola. E le hanno fatto cambiare idea.
Oggi, a Domenico Sergio Antonacci e a Teresa Maria Rauzino è arrivata una nuova lettera (firmata) rivolta non soltanto a loro ma a tutti quanti hanno infuso coraggio a Grazia Pia. Eccone il testo.

Carissimi Sergio e Teresa,
quello che è accaduto mi sembra incredibile, tanto gradevole, tanto
inaspettato. Lo sconforto dei primi giorni mi aveva reso debole e vacillante,
quasi incapace di contenere dentro di me i colpi ricevuti. Ho proprio
sentito il bisogno di comunicarvi la mia tristezza quasi per dividerla,
per renderla più sostenibile. Ed è stato così, ma poi è accaduto molto
di più, leggendo tutti i commenti dopo che avete pubblicato il mio
messaggio, mi sono commossa. Un abbraccio virtuale mi stringeva. Le
grandi aspirazioni di fondere tutte le mie grandi passioni: la natura
splendida della nostra terra, il mondo dell’infanzia, l’agricoltura come
fonte di nutrimento e crescita, la cucina, intesa come cultura del
cibo, in un mix unico. ..Un mix capace anche di dare un minimo di
reddito, non era più isolato. Il sostegno espresso era la “ricarica” che
mi serviva per riprendere la strada, rafforzata dalla solidarietà di
chi “ci crede” come me. Ci sono tante cose che imbrattano la bellezza e
il fascino del nostro Gargano, mi auguro che cresca il fronte di chi si
oppone a questo sfregio. Le battaglie come le idee, i progetti e anche
le partite si compiono in gruppo, se era l’occasione per farlo emergere,
ed è emerso, va bene così…
Grazie, ancora, a tutti.
Grazia Pia Vitillo

Grazia Pia dirige l’azienda agricola Vitillo che domenica scorsa, nonostante i danni subiti a causa degli episodi lamentati nella lettera, ha ospitato un importante evento: l’avvio anche sul Gargano (che potrebbe diventare in un certo senso habitat naturale…) della sperimentazione didattica L’Asilo nel bosco, esperienza partita nel Lazio e approdata adesso in Puglia. Ecco un video che racconta qual che è successo nelle campagna di Vico e nello stesso tempo conferma la fermezza d’animo, il coraggio, la tenacia di Grazia Pia Vitillo. Brava.

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Author: Geppe Inserra

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