Aiezza: il declassamento della stazione di Foggia provocato dal menefreghismo

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Salvatore Agostino Aiezza è uno dei più attenti indagatori della questione ferroviaria a Foggia. Al tema ha dedicato diversi capitoli dei suoi libri (uno dei quali, Il mio canto libero, ho recensito in questo post, che vi invito a leggere).
Ha scritto un intelligente e stimolante commento alla lettera meridiana di ieri, in cui davo notizia dell’imminente messa in esercizio della bretella tra le linee ferroviarie Caserta-Foggia e Foggia-Bari, che minaccia di tagliare fuori, almeno in parte, la stazione del capoluogo dauno, dal traffico ad alta capacità. Alcune Frecce Argento potrebbero, infatti, bypassarla. Ecco cosa scrive Aeizza.

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L’ottusità il pressapochismo e il menefreghismo di quanti avrebbero dovuto vigilare ed evitare quanto accaduto è sconcertante.
Sono anni che io scrivo: articoli, libri e parlo anche pubblicamente mettendo in guardia su quali rischi si correvano e sulla progressiva “distruzione” del sistema dei trasporti ferroviari della nostra città: compreso i 150 e passa anni di storia che si porta alle spalle, con buona pace di Sua Maestà Vittorio Emanuele II che nel 1863 volle inaugurare personalmente la ferrovia foggiana.
Ebbene, caro Geppe, la mia come quella di tante altre persone, sono rimaste “voci al vento”. Eppure è sin dai tempi della soppressione del collegamento con Benevento e con Napoli che le prime avvisaglie si appalesarono. Per inciso: stranamente sino a quando a Foggia vi erano rappresentanti politici di livello nazionale, eletti nella circoscrizione Foggia-Bari, le cose funzionavano bene anche a Foggia e mai un progetto del genere sarebbe andato a termine.
È solo una riflessione. Eppure il tentativo di sottrarci la stazione qualcuno già lo fece nel 1950 ( lo scrissi in un articolo con tanto di riferimenti e foto del giornale dell’epoca che ne riportava i dettagli), sostenendo che da Bari si poteva raggiungere più facilmente Roma, tagliando Foggia.
Ma sapete , oggi, a quanto ammonta il tempo risparmiato? Lo dico per l’ennesima volta: 10, 15 minuti al massimo! Tanto valgono 150 anni di storia! ( 400 se ci mettiamo anche i tratturi regi che incrociavano a Foggia, snodo naturale, geografico e morfologico della rete dei trasporti). “Signori in carrozza: si parte!” titolava, qualche anno fa, uno dei miei scritti di maggior successo, con riferimento alla possibilità che in un futuro prossimo Foggia tornasse a doversi servire delle “carrozze a cavalli” per i collegamenti!

Salvatore Agostino Aiezza

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Author: Geppe Inserra

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