Inutile girarci attorno. Umberto Giordano, che rappresenta un simbolo per la città di Foggia (forse il simbolo per antonomasia), non è amato, conosciuto ed apprezzato quanto si dovrebbe nella città che gli ha dato i natali. Soprattutto da parte dei giovani.
Sulla scarsa fortuna di Giordano nella sua città grava anche il luogo comune che vuole che la musica lirica sia espressione di una “cultura colta”, riservata a pochi.
Niente di più falso. Nell’Ottocento e nel Novecento, il melodramma è stato una forma di cultura popolare: le arie e le sinfonie delle opere venivano fischiettate e cantate per strada, come si usa oggi con le canzoni dell’hit parade.
Lo stesso Giordano era popolarissimo tra la gente, anche tra il popolo. Purtroppo più a Milano, città in cui visse l’ultima parte della sua vita e che ospita le sue spoglie mortali, che non a Foggia.
Non ci credete? Guardate come la Settimana Incom, il cinegiornale che settimanalmente informava il pubblico sui fatti più importanti, antesignano degli odierni telegiornali, dette notizie della scomparsa del grande musicista foggiano e dell’affetto che circondò l’estremo saluto.
Un omaggio ad un personaggio di straordinaria statura artistica e musicale, che – giova ribadirlo ancora una volta – Foggia e i foggiani dovrebbero imparare a conoscere meglio, ascoltando la sua musica, apprezzandola per quel che merita.
Guardate il video. Amatelo. Condividetelo.
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