Porto di Manfredonia e Fiat di Melfi, matrimonio possibile

L’autorità portuale di Bari guarda con nuovo interesse al porto di Manfredonia. Sullo sfondo c’è la possibilità che la struttura sipontina possa diventare uno dei porti di riferimento della Fiat di Melfi. L’anticipazione giunge da Federico Pirro, docente di Storia dell’Industria presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bari, ma anche ottimo conoscitore dell’economia della Capitanata e delle sue potenzialità di crescita, per essere stato in passato consulente di istituzioni locali ed associazioni di categoria che operano in Capitanata. Pirro fu tra gli autori del celebre Progetto Capitanata varato dalla giunta provinciale guidata da Francesco Kuntze nel 1981, che resta a tutt’oggi uno dei più seri e affascinanti tentativi di elaborare un modello di sviluppo avanzato, e orientato alla ottimizzazione delle risorse di cui la Capitanata dispone.
Intervistato da Immediato Tv sulla situazione economica e produttiva della provincia di Foggia, Pirro ha sfoderato il consueto ottimismo che manifesta quando parla della nostra terra, ma soprattutto ha fornito una ghiotta anticipazione sulle strategie che in quel di Bari si stanno muovendo per quanto riguarda il porto di Manfredonia che, va ricordato, è il solo porto industriale ubicato nella Puglia Settentrionale.
Per il momento si tratta di una speranza, di una ipotesi. Ma se dovesse andare in porto, davvero potrebbero schiudersi prospettive nuove per il porto sipontino, che vive attualmente in una situazione di stallo.”In questi giorni – ha detto il docente barese davanti alle telecamera di Immediato Tv – sto conducendo uno studio per l’Autorità portuale di Bari che sta guardando anche il bacino di Foggia, perché interessata a gestire il porto di Manfredonia. Lo studio sta evidenziando come la Capitanata e il porto di Manfredonia, con gli opportuni adeguamenti funzionali, possano diventare lo sbocco sul mare Adriatico della Fiat di Melfi, perché oggi le Jeep Renegade e le 500X vanno a Civitavecchia per partire verso gli Stati Uniti. Naturalmente bisogna verificare se il porto di Manfredonia ha il pescaggio necessario per l’attracco delle navi del Gruppo Grimaldi che è quello scelto dalla Fiat per il trasporto dei prodotti che escono dai suoi stabilimenti. Dal porto di Manfredonia potrebbe partire non solo parte delle auto destinate ai mercati americani ma anche quelle destinate ai mercati orientali sempre che il porto sinonimo abbia le attrezzature funzionali, ma anche se non le avesse si potrebbe lavorare per realizzarle d’intesa con la Fiat, qualora questa si dicesse interessata.”
Per Pirro occorre che rispetto a questa prospettiva si mobiliti anche il territorio: “se nessuno avvia un confronto con la Fiat per verificare questa opportunità,  è evidente che il porto di Manfredonia continuerà a languire, com’è successo per i nastri trasportatori che costituirono un grande investimento, rimasto di fatto inutilizzato.”
Potete vedere l’intervista integrale a Pirro sul canale youtube di Immediato Tv, a questo link.

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Author: Geppe Inserra

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